Basta una mano che chiude con gentilezza la porta della libreria per non farla sbattere, basta la scelta di un libro né troppo sofisticato né troppo sciocco, basta un maglione a V senza reggiseno, ed ecco che la fantasia di Joe si mette in moto. Joe è un libraio dell'East Village, ama il suo lavoro e ha una personalissima idea sui libri che bisognerebbe leggere, e poi ha un certo occhio per i suoi clienti. Non gli può sfuggire la giovane, carina, sessualmente provocante Guinevere Beck, aspirante scrittrice che ha appena varcato la soglia e ora vaga tra gli scaffali rifugiandosi tra la F e la K, lanciando dietro di sé un sorrisetto malizioso. È la sua anima gemella. E presto non potrà più resistere a un ragazzo che sembra disposto a fare qualsiasi cosa per lei. Ma c'è qualcosa che sfugge a entrambi.
Tu è il romanzo d'esordio di Caroline Kepnes e dato il successo, l'autrice ha deciso di pubblicare anche un sequel. Se questo fosse stato l'unico volume, avrebbe avuto un finale per niente soddisfacente (per me) mentre l'idea di un nuovo romanzo fa ben sperare.
Ho notato che viene considerano come thriller psicologico ma secondo me, non lo è del tutto, dato che non ci sono colpi di scena sconvolgenti e non si respira quella tensione che dovrebbe suscitare di solito un thriller.
Il volume anche se molto corposo (supera le 300 pagine) in realtà mostra una trama alquanto semplice e lineare: uno stalker incontra una ragazza problematica e se ne invaghisce in maniera morbosa e ossessiva.
La storia è raccontata dal solo punto di vista di Joe e cosa inusuale, il protagonista si rivolge alla sua vittima (ecco spiegato il TU del titolo). Quindi il lettore per gran parte del romanzo segue passo passo i suoi ragionamenti contorti su Beck e su come dovrà manipolarla per trasformarla nella sua ragazza. Originale la narrazione ma l'idea generale non è proprio originalissima. A tratti l'ho trovato intrigante ma per altri aspetti non mi ha colpito particolarmente, anzi, mi è parso troppo prevedibile.
La prima cosa per migliorarlo, secondo me, è che andava sfoltito. L'autrice si perde in troppi dettagli inutili ai fini della trama o della caratterizzazione del protagonista e non ha giovato nemmeno il continuo menzionare film, frasi famose, marchi, scrittori, cantanti, canzoni e libri. Seppur interessante l'idea delle citazioni legate alla cultura pop, alla fine però, hanno reso il romanzo poco scorrevole e a tratti noioso. A dire il vero, per come si erano messe le cose, mi aspettavo un colpo di scena riguardo a Beck, ma non c'è stato. Eppure poteva dare davvero una bella svolta al romanzo.
Sicuramente la psicologia di Joe è stata molto approfondita (considerato che il lettore è stato immerso completamente nella sua mente malata). Joe è un personaggio complesso e inquietante. E' un tipo ossessivo, indipendente e molto controllato. Beck, invece, è carina, sessualmente disinibita, ha problemi con il padre e a rispettare i confini. Unica modalità di comunicazione è la seduzione, è alla costante ricerca di attenzione ed è incostante.
Joe è un tipo odioso ed è giusto per il lettore provare questo tipo di sentimenti ma non è bello che anche la vittima risulti antipatica come è successo qui.
Ci sono contenuti espliciti e il linguaggio è molto rude pertanto è consigliato ad un pubblico adulto. In fondo, il romanzo affronta temi interessanti come l'uso eccessivo dei social network o il lato oscuro dell'animo umano, ma l'autrice non ha saputo sfruttare appieno l'occasione.
Ho notato che viene considerano come thriller psicologico ma secondo me, non lo è del tutto, dato che non ci sono colpi di scena sconvolgenti e non si respira quella tensione che dovrebbe suscitare di solito un thriller.
Il volume anche se molto corposo (supera le 300 pagine) in realtà mostra una trama alquanto semplice e lineare: uno stalker incontra una ragazza problematica e se ne invaghisce in maniera morbosa e ossessiva.
La storia è raccontata dal solo punto di vista di Joe e cosa inusuale, il protagonista si rivolge alla sua vittima (ecco spiegato il TU del titolo). Quindi il lettore per gran parte del romanzo segue passo passo i suoi ragionamenti contorti su Beck e su come dovrà manipolarla per trasformarla nella sua ragazza. Originale la narrazione ma l'idea generale non è proprio originalissima. A tratti l'ho trovato intrigante ma per altri aspetti non mi ha colpito particolarmente, anzi, mi è parso troppo prevedibile.
La prima cosa per migliorarlo, secondo me, è che andava sfoltito. L'autrice si perde in troppi dettagli inutili ai fini della trama o della caratterizzazione del protagonista e non ha giovato nemmeno il continuo menzionare film, frasi famose, marchi, scrittori, cantanti, canzoni e libri. Seppur interessante l'idea delle citazioni legate alla cultura pop, alla fine però, hanno reso il romanzo poco scorrevole e a tratti noioso. A dire il vero, per come si erano messe le cose, mi aspettavo un colpo di scena riguardo a Beck, ma non c'è stato. Eppure poteva dare davvero una bella svolta al romanzo.
Sicuramente la psicologia di Joe è stata molto approfondita (considerato che il lettore è stato immerso completamente nella sua mente malata). Joe è un personaggio complesso e inquietante. E' un tipo ossessivo, indipendente e molto controllato. Beck, invece, è carina, sessualmente disinibita, ha problemi con il padre e a rispettare i confini. Unica modalità di comunicazione è la seduzione, è alla costante ricerca di attenzione ed è incostante.
Joe è un tipo odioso ed è giusto per il lettore provare questo tipo di sentimenti ma non è bello che anche la vittima risulti antipatica come è successo qui.
Ci sono contenuti espliciti e il linguaggio è molto rude pertanto è consigliato ad un pubblico adulto. In fondo, il romanzo affronta temi interessanti come l'uso eccessivo dei social network o il lato oscuro dell'animo umano, ma l'autrice non ha saputo sfruttare appieno l'occasione.
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