29 gen 2019

NEWS RUSCONI


Due donne in lotta per amore


“L'altra faccia di mezzanotte” è un'appassionante storia capace di fondere le atmosfere del thriller con amore, sesso, odio e vendetta: il romanzo dello scrittore statunitense più tradotto al mondo Sidney Sheldon torna in libreria, edito da Rusconi Libri

«Non aveva alcuna intenzione di assistere al processo, ma sapeva di non potersene disinteressare. Si convinse che dipendesse dalla sua curiosità di scoprire se lei fosse cambiata da quando avevano vissuto insieme. Non aveva ancora ammesso che potesse esserci un'altra ragione. La sua indole teatrale doveva assistere al dramma, per guardare l'espressione di Noelle mentre il giudice le diceva se l'avrebbe condannata a morte o no».
Già nelle prime pagine del libro L'altra faccia di mezzanotte, Sidney Sheldon traccia magistralmente i contorni di una storia che si fa sempre più avvincente. Ambientato a cavallo della Seconda guerra mondiale, il romanzo segue la vicende di due donne singolari le cui vite si intrecceranno irrimediabilmente. Noelle è una donna bellissima, sensuale, che sa come ottenere tutto quello che vuole dagli uomini. Ma non è in cerca di denaro, gioielli, potere: ogni sua azione ha come obiettivo la vendetta nei confronti di Larry, l'unico uomo che abbia mai amato.
Catherine è affascinante, intelligente e ha perso la testa per Larry, tanto che lo sposa dopo il primo giorno trascorso insieme. Ma l'amore tra Noelle e Larry si riaccende e i due decidono di uccidere Catherine.

Scrittore, sceneggiatore e regista, Sheldon ha scritto decine di romanzi diventati best seller e ha ottenuto il premio Oscar nel 1948 per la miglior sceneggiatura originale con “The Bachelor and the Bobby Soxer”. Con le sue opere ha vinto anche lo Screen Writers Guild Award e il Tony Award. Fra i suoi più noti romanzi ricordiamo Il volto nudo (1970), Uno straniero allo specchio (1976), E le stelle brillano ancora (1992), Nulla è per sempre (1994), Dietro lo specchio (1998), L'amore non si arrende (2001), oltre alla sua autobiografia L'altra parte di me, pubblicata poco prima della sua morte avvenuta nel 2007.

A oltre dieci anni dalla sua scomparsa, Rusconi Libri ha deciso di ripubblicare i romanzi di Sidney Sheldon.  Ne L'altra faccia di mezzanotte, del 1973, l'autore mette a nudo tutte le sue doti narrative e la sua capacità di creare intrecci avvincenti, tanto che il libro è diventato anche un film nel 1977, diretto da Charles Jarrott con Susan Sarandon.

Si tratta del secondo romanzo di Sheldon, capace di tratteggiare due figure femminili volitive, protagoniste di un'avvincente intreccio da thriller, con colpi di scena e risvolti inaspettati, storie d'amore, di sesso e, soprattutto, di vendetta. Un romanzo che lascia con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. 

25 gen 2019

ROMOLO IL PRIMO RE


ROMOLO – IL PRIMO RE
La fondazione di Roma tra realtà e leggenda

di Franco Forte e Guido Anselmi

Dal 29 gennaio, in libreria e sugli store online, il romanzo che racconta in modo crudo e disincantato la straordinaria storia della fondazione di Roma, che in bilico fra realtà, mito e leggenda, ci riporta nell'epoca primitiva che ha visto la lotta fra due gemelli per la nascita di una stirpe che avrebbe segnato l'inizio di una delle più importanti civiltà della Storia.

In una terra selvaggia e primordiale, ammantata di storia e superstizione, un vomere traccia il solco di una città: nessuno immagina che è appena nata Roma, la Città Eterna. La storia dietro quell’attimo fatale è però molto diversa dalla leggenda che tutti conosciamo, perché avviene in un tempo di fame, freddo e carestie, dove la sopravvivenza è spesso sinonimo di sopraffazione. E la lupa non è affatto quella che i miti ci hanno tramandato. Perché la fondazione di Roma è un’avventura cruda e disperata, un’epopea di resilienza, un solco di sangue tracciato nel nostro passato che racconta la sfida primordiale fra due gemelli consacrati dagli dèi, e il suo doloroso esito, che ne ha proclamato il vincitore: Romolo, il bambino sopravvissuto alla morte, il ragazzo che ha combattuto nel fango e nel dolore, l’uomo che per realizzare il suo sogno ha piegato un mondo ostile, brutale e dominato dalla violenza, dando così inizio alla più gloriosa potenza antica che la Storia ricordi. Romolo, il primo re.



Romolo – Il primo re
Omnibus Mondadori
Pag. 360 – Euro 19,00


Gli autori

Franco Forte è nato a Milano nel 1962. Considerato uno dei più importanti autori di romanzi storici, ha pubblicato con Mondadori i due titoli della serie “Il romanzo di Roma”, Carthago (2009) e Roma in fiamme (2011), i gialli storici con protagonista il notaio criminale Niccolò Taverna Il segno dell’untore (2012) e Ira Domini (2014), oltre a Gengis Khan (2014) e al romanzo storico Caligola (2015). Nel 2016 e 2017 sono usciti Cesare l’immortale e Cesare il conquistatore, i due capitoli della saga che riporta in vita Giulio Cesare. Ha lavorato come autore delle serie TV Distretto di Polizia e RIS: Delitti imperfetti. Cura il “Giallo Mondadori” e “Urania”.

Guido Anselmi è nato a Vibo Valentia nel 1972, ma vive sulle sponde del Lago Maggiore. Laureato in ingegneria, ha vinto la trentanovesima edizione del premio WMI, indetto dalla rivista “Writers Magazine Italia”, ed è stato finalista al premio Bukowski 2016. Ha pubblicato diversi racconti sulla WMI, sullo speciale SF e nelle raccolte “365 Racconti per un anno” di Delos Digital.


Intervista a Franco Forte e Guido Anselmi
(liberamente riproducibile)

Partiamo subito, come amate dire voi scrittori, in medias res. Cosa deve aspettarsi un lettore che si accinga alla lettura del vostro Romolo?
Una bella sorpresa. Tutti conosciamo, fin dalla scuola, la leggenda della nascita di Roma e i personaggi che l’hanno animata, ma davvero poco è stato raccontato, almeno nella narrativa contemporanea, di quell’epoca remota. Noi abbiamo preso i personaggi leggendari e tutto ciò che ha un fondamento storico accertato e abbiamo cercato di ricostruire quel contesto primitivo. Un’impresa difficile, vista la scarsità delle fonti, ma affascinante per chi, come noi, ha dovuto ricostruire un intero mondo e le emozioni che lo pervadevano. Emozioni molto forti!

Primitivo è un aggettivo che ricorre spesso, associato al tempo nel quale il romanzo è ambientato. Dobbiamo aspettarci un Romolo sanguinario e bestiale?
Romolo è figlio del suo tempo, un’età oscura, dominata dalla forza e dalla violenza, dove l’unica legge era quella che consentiva di restare in vita. Ma Romolo non è solo questo, non potrebbe esserlo colui che ha dato inziio al più grande impero dell’antichità, no? Leggendo il libro crediamo si possa capire quanto questo personaggio, mitologico o meno, abbia segnato il destino di tutta l’umanità, non solo dei popoli italici.

Di certo non ha avuto vita facile, a partire dalla contesa con Remo.
La figura di Remo e il rapporto che Romolo aveva con lui è stato uno dei punti di partenza nel delineare la figura del nostro eroe. Pensiamo che nessun uomo, neppure il più arido e spietato, possa passare indenne alla tragedia di uno scontro fratricida e di certo Romolo non fa eccezione.

Un eroe ferito, quindi.
Edificare Roma ha richiesto un prezzo altissimo. La contesa con Remo è stata un momento terribile, ma di certo non l’unico che Romolo ha dovuto affrontare. È stato un lungo cammino, lastricato di dolore e privazioni, al quale tuttavia Romolo non ha sacrificato la propria natura più profonda e i propri ideali di giustizia.

Traspare dalle vostre parole un legame forte, quasi affettivo, con il personaggio che avete narrato.
E non potrebbe essere altrimenti; noi per primi abbiamo vissuto le sue imprese e le sue sconfitte, emozionandoci e disperandoci insieme a lui. Siamo convinti che dal romanzo questa partecipazione profonda raggiungerà anche i lettori.

Quanto è stato difficile scrivere un romanzo storico che racconta tuttavia una leggenda?
Una difficoltà che si è anche presto trasformata in opportunità. La leggenda di Romolo e Remo è stata rimaneggiata a più riprese, praticamente da tutti gli storici romani. Questo l’ha arricchita di particolari e dettagli, alcuni dei quali aggiunti con l’unico scopo di ammantarla di grandezza ed epicità. Una vera cuccagna per dei narratori!

Come vi siete regolati rispetto alla disomogeneità delle fonti?
Di base, abbiamo sempre cercato di riferirci alla versione canonica, che è poi anche quella più plausibile dal punto di vista storico. Poi, abbiamo riempito i “buchi” per costruire un arco narrativo più solido, e scelto le fonti che fornissero la versione più interessante e plausibile della leggenda. Magari, qualche volta, con le dovute “licenze poetiche”, scegliendo la versione della leggenda che privilegiasse la drammaticità degli eventi, il tutto in funzione del coinvolgimento del lettore. In fondo noi non siamo né storici né archeologi, il nostro mestiere è quello di regalare emozioni. E questa storia di emozioni ne fornisce in quantità!

DEA PLANETA


A volte tornare è l’unico modo per chiudere con il passato.

Avere diciassette anni. Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi sparire nel nulla.
Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola comunità di Gullspång, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte. Al padre, che invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall’angoscia e dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della Polizia criminale che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini. Per l’agente Charline Lager, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspång – le casette uguali, le acque fredde del lago, l’emporio abbandonato e i segreti che nasconde – non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che si porta scolpito dentro e dal quale fuggire è semplicemente impossibile. Folgorante esordio da oltre 100.000 copie solamente in patriaAnnabelle è un thriller dall’anima autenticamente scandinava, con al centro una protagonista difficile da dimenticare. Un romanzo che ha stregato lettori e critica, in corso di traduzione in 20 paesi, finalista del premio al Miglior Romanzo dell'anno in Svezia e premiato come Miglior Esordio dell'anno dalla giuria del Crimetime Specsaver Award

«Un romanzo avvincente dal finale inaspettato» - Giuria del Premio Crimetime Specsaver

«La nuova regina del romanzo poliziesco svedese» - Dagbladet (Norvegia)

«Superlativo» - Göteborgs-Posten (Svezia)

«Un thriller brillante e perfettamente orchestrato» - Dagens Nyheter (Svezia)

«Annabelle è un poliziesco meraviglioso dall’anima autenticamente scandinava» - Dziennik Zachodni(Polonia)

«A differenza di tante eroine prevedibili e stereotipate, Charlie Lager è speciale: affascinante, piena di mistero e di ombre fuggevoli come una splendida notte d’estate nelle foreste della Svezia» - DN(Danimarca)

12 gen 2019

NEWS EMONS

7 FEBBRAIO 2019

Vi ricordate dell’Algovia? Sicuramente no, ma non importa. È sempre quella regione della Baviera che suona esotica ma è vicinissima a noi. Forse però vi ricorderete di loro: Volker Klüpfel e Michael Kobr, i due compagni di scuola da quasi un milione di copie, "la coppia di autori più venduta di tutta la Germania" ("Der Spiegel"), che ci hanno fatto impazzire con Spiccioli per il latte  (2016) quando ancora non credevamo che un giallo potesse essere così divertente, tornano con Mistero in fondo al lago.  
  
E con loro naturalmente, torna lui, Kluftinger detto Klufti, il pingue commissario in pantaloni alla zuava, quello degli Spätzle ogni lunedì che il Signore metta in terra, l’abitudinario antieroe già passato dalle pagine dei libri a un film per la tv, uno spettacolo teatrale e un comedy show.

“Dov’è il cadavere?” 
“È proprio questo il punto: non c’è nessun cadavere.” 
“Come dici? Non vorrai dirmi che hai perso un intero cadavere? Una cosa del genere non me l’aspettavo neppure da te, Klufti.” 
“No, no, certo che no. È solo che il cadavere non è morto.” 

Lo scenario è ancora quello, pascoli verdi e mucche felici. È proprio lì in mezzo che questa volta spunta il morto, un morto non proprio morto però… Così, quella che per il commissario Kluftinger doveva essere una tranquilla gita di famiglia per mostrare le bellezze naturali della regione alla nuova fidanzata giapponese del figlio, si trasforma in un nuovo caso.

Che ci fa un sub riverso in una pozza di sangue nei pressi di un ameno laghetto di montagna, soprattutto in pieno inverno e soprattutto dove le immersioni sono vietate da anni? E cosa sono quei misteriosi segni tracciati nella neve lì accanto? Mentre una strana reticenza avvolge il passato del lago, Klufti riuscirà a cavarsela ancora una volta con indagini a ritroso nel tempo che lo porteranno fino alla Seconda Guerra Mondiale...
Volker Klüpfel, nato a Kempten nel 1971, una laurea in politologia e storia, oggi vive ad Augusta, dove lavora presso la redazione culturale dell’Augsburger Allgemeine. 

Michael Kobr, nato a Kempten nel 1973, ha studiato romanistica e germanistica, insegna e vive con la moglie e le figlie nell’ Algovia. 

Klüpfel e Kobr sono amici dai tempi della scuola. Dopo il clamoroso successo di Spiccioli per il latte (Emons, 2016), hanno pubblicato altri dieci romanzi con il commissario Kluftinger, molti dei quali insi- gniti dei maggiori premi per la letteratura di genere. Dalla serie sono stati tratti film tv molto popolari. 

Titolo originale: Seegrund | traduzione: Anna Carbone
collana: Gialli Tedeschi | uscita: 7 febbraio |

4 gen 2019

NEWS PONTE ALLE GRAZIE


10 Gennaio 2019

Il nuovo «libro strano» di Emanuele Trevi, un quasi-romanzo di tre vite vere. La memoria fantastica di una Roma disfatta, la giovinezza e la mezza età degli umani, l'illusione che le fa felici, l'imprudente verità dell'arte.


Roma1983. Il Novecento brilla ancora. Emanuele, neppure ventenne, lavora in un cineclub del centro. Una notte, al termine di un film di Tarkovskij, entra in sala e vi trova un uomo solo, in lacrime. È Arturo Patten, statunitense trapiantato a Roma, uno dei più grandi fotografi ritrattisti. Per tutto lo scorcio del secolo, Emanuele ascolterà la lezione del suo amico, Lucignolo e Grillo Parlante assieme, che vive la vita con invidiabile intensità, e grazie a lui incontrerà Cesare Garboli, il «grande critico» cui è qui dedicato uno splendido cammeo, che prima di morire gli affiderà la missione di indagare su Metastasio e sul suo sonetto Sogni, e favole io fingo. «Favole finge» tutta la grande letteratura moderna qui evocata, da Puškin a Pessoa fino ad Amelia Rosselli, somma poetessa italiana del Novecento, che abita nella stessa strada di Arturo e che come lui lascerà la vita per scelta; Emanuele incontrerà più volte quel meteorite umano, sempre in fuga da oscuri e spietati nemici, e con Arturo è lei, e la sua eredità, l'altra protagonista di questo folgorante «libro strano» di Trevi – romanzo autobiografico e divagazione saggistica assieme, sette anni dopo Qualcosa di scritto
Arturo, Amelia, Metastasio guidano lui e noi nel cuore di una Roma piovosa e arcaica, nel cerchio simbolico della depressione e dell'insensatezza, verso l'approdo vitale dell'illusione: se, come scrive Metastasio, le storie inventate suscitano in noi la stessa commozione delle vicende reali, forse di sogni e favole è fatta la vera vita.