9 set 2020

NEWS JILL BARNETT

 


Titolo: I luoghi oscuri del cuore

Autore: Jill Barnett

Editore: Babelcube Inc.

Traduttore: Marianna N.

Prezzo: 5,77 euro su Amazon

Store in vendita: Amazon, Kobo, IBS, LaFeltrinelli.it, GooglePlay e Apple.


L’autrice bestseller del New York Times, Jill Barnett trascina i lettori nella calda costa della California in una storia profondamente commovente sul potere del perdono.

Una sera fatidica cambia la vita e il destino di tre donne innocenti: Kathryn, Laurel e Julia Peyton quando incrociano la strada del ricco magnate del petrolio californiano Victor Banning e i suoi nipoti Jud e Cale, che ha allevato per diventare proprio come lui: predatori affamati in un mondo uomo-mangia-uomo... Almeno fino a quando non incontrano una giovane donna di nome Laurel Peyton e tra loro cambia tutto.

Dicono de I luoghi oscuri del cuore:

“Ritmo veloce e provocatorio… I luoghi oscuri del cuore è un romanzo potente sul destino, le scelte, i legami familiari, e il modo in cui sono tutti connessi con le nostre vite.”

—L’autrice de L’usignolo bestseller del New York Times, Kristin Hannah

 

“Jill Barnett accompagna i lettori in un viaggio sapientemente scritto e profondamente emotivo nei recessi più oscuri del cuore umano.”

—L’autrice de Una scelta impossibile bestseller del New York Times, Susan Elizabeth Philips

 

“Tragedia, vendetta, amore e ossessione sono le forze in gioco in questa storia avvincente. Piena di indimenticabili personaggi e turbolenti passioni di cui i lettori ne parleranno a lungo dopo aver finito il libro.”

—L’autrice di Primadonna acclamata e premiata dalla critica, Megan Chance

 

“I lettori che cercano una lettura con i fiocchi la troveranno leggendo questo libro magistrale.”

Romantic Times

“La Barnett ha un innato senso dell’umorismo. I suoi personaggi sono freschi e briosi e il suo stile è piacevole da leggere, una ventata di aria fresca.”

Publishers Weekly

 

Biografia autrice

JILL BARNETT incanta i lettori con il suo mix di storie originali fatte di amore e risate. Publishers Weekly ha dato al suo libro, Il cavaliere dei miei sogni (I Romanzi Mondadori), un’opinione stellare, definendolo “esilarante... I suoi personaggi sono gioiosi e freschi, il suo stile è piacevole da leggere, come un raggio di sole estivo.” Detroit Free Press al libro Joy la strega (I Romanzi Mondadori), uno dei migliori libri dell’anno, hanno dichiarato, “La Barnett ha uno stile fantastico perché con una battuta riesce a dare vita a una storia d’amore.” Tutti gli altri suoi libri hanno avuto il plauso della critica e da allora sono apparsi nelle classifiche dei bestseller del New York Times, USA Today, Publishers’ Weekly, il Washington Post, Barnes and Noble e Waldenbooks, che ha assegnato a Jill il premio National Waldenbooks. Ne sono state stampate 7 milioni di copie e le sue opere sono state pubblicate in 21 lingue. Jill vive con la sua famiglia nel Nord-Ovest del Pacifico.

 

ESTRATTO:

 

PRIMA PARTE

 

1951

Un’offesa è il trasferimento ad altri del degrado che portiamo dentro di noi.

—Simone Weil


CAPITOLO 1

 

California del Sud

Le serate calde e senza vento erano la norma a Los Angeles, un luogo dove quasi tutto era una messinscena e il clima raramente si faceva notare. Lì, a essere sotto i riflettori erano gli eventi e le persone. Quasi tutte le sere i riflettori illuminavano il cielo da qualche parte in città. Quella sera, di fronte alla Galleria d’Arte La Cienega. C’erano tutti i frequentatori abituali delle mostre d’arte, nomi presenti nelle cronache mondane, antichi e nuovi ricchi, insieme a poeti esistenzialisti e bohémien che riempivano ogni caffetteria da Hollywood a Hermosa Beach.

Noti critici d’arte chiacchieravano di prospettiva e significati, discutevano del messaggio sociale. Adoravano l’artista, una donna vibrante ed esotica le cui enormi tele erano piene di violenti schizzi di colore, e scrivevano del suo lavoro in termini lusinghieri e audaci quanto le opere stesse, paragonandola agli espressionisti astratti come Pollock e de Kooning. Rachel Espinosa era la beniamina della scena artistica di LA, e la moglie di Rudy Banning.

Rudy arrivò in ritardo alla mostra, dopo aver bevuto per tutto il pomeriggio. Suo padre aveva ragione, era un idiota, una cosa che era più facile da ingoiare se accompagnata da una bottiglia di scotch. I riflettori erano spenti quando parcheggiò l’auto fuori dalla Galleria. Una volta dentro, si appoggiò alla porta d’ingresso per riprendere l’equilibrio.

Una coltre di fumo di sigaretta aleggiava sulla marea di baschi neri, cappelli di feltro grigi e chignon. In un angolo, una piccola band suonava uno strano mix di calypso e jazz: una contaminazione tra Harry Belafonte e Dave Brubeck. Il liquore scorreva, c’erano pile di sigarette a ogni pochi metri su alti piedestalli d’argento, e il catering era catalano, insolito, ma utilizzato per suffragare la bugia che sua moglie, Rachel Maria-Teresa Antonia Espinosa, facesse parte dell’alta aristocrazia spagnola. Quella era la sua sera e il suo tocco era ovunque.

Rachel era dall’altra parte della sala, sotto un faretto e davanti a uno dei suoi pezzi più grandi e più recenti, il Ginsberg Howls. La folla la circondava, ma quasi tutti restavano a un metro di distanza, come se avessero paura di avvicinarsi troppo a una simile icona. Un giornalista del Los Angeles Times la stava intervistando, mentre un fotografo con le maniche arrotolate le girava intorno, scattando foto con i flash diretti e accecanti.

Rachel si girò verso la macchina fotografica, assumendo una posa accuratamente studiata che Rudy le aveva già visto fare prima: braccio sollevato, un bicchiere da martini con tre cipolline in mano. Stasera era vestita in arancione brillante. Sapeva bene qual era il suo posto in quella stanza.

Rudy si servì da bere da un vassoio retto da un cameriere di passaggio, poi tracannò il whiskey prima di arrivare a tre metri da lei. All’inizio lei non lo vide, poi si voltò con istintiva repentinità e lo guardò dritto negli occhi. Ciò che successe in quel momento fu solo un pallido ricordo di quello che era stato un tempo, i giorni in cui uno sguardo dall’altra parte di una stanza avrebbe fatto sparire tutto ciò che avevano intorno. L’espressione di sua moglie si addolcì, finché lui non mise il bicchiere vuoto su un vassoio di passaggio afferrandone un altro pieno e poi sollevò sarcasticamente il bicchiere e lo svuotò mentre lei lo guardava senza lasciar trasparire nulla.

2 set 2020

MASSIMO OGNIBENE

Cari lettori, siamo felici di presentarvi il nuovo libro di Massimo Ognibene, intitolato "Scrivo di notte".
A parlare sono i personaggi dentro l'autore, che spesso ridono per non piangere.
Potete trovarlo su Amazon in formato kindle, e se avete kindle unlimited è gratuito. 
A breve sarà disponibile la versione cartacea.
☆ Massimo Ognibene è nato alcuni anni fa da sua madre in un letto d'ospedale di un piccolo paese in provincia di Brescia, nel profondo Nord. 
Autodidatta, ex operaio, ex impiegato, ex portalettere, periodo nel quale svilupperà un forte amore per le lettere, ex insegnante elementare per errore (cercava sostegno, gli affidarono dei bambini e qualche vecchia maestra da seguire e sostenere).
Tre anni fa, dopo una profonda crisi in cui gli apparve uno sciamano ungherese, leggermente affumicato, decise di diventare blogger e poi autore umoristico e ironico. Compone frasi, aforismi, poesiole e scritti brevi. "Per non annoiare il lettore", dice lui; "perché è pigro", affermano i suoi amici. 
L'incontro con un angelo alato, al quale sarà eternamente grato, lo incoraggia e convince a raccogliere i brevi scritti e le frasi sparse in un blog e a pubblicarli in un libro. 
Ama leggere, soprattutto autori classici ed esistenzialisti con i quali condivide l'amore per il suicidio, scrivere, dormire, tutte le cose che fanno male alla salute, a parte i capitalisti e i fascisti.
Odia scrivere note biografiche. 
☆"Il nuovo psichiatra dice di non preoccuparmi, dice che amare una dozzina di ragazzi contemporaneamente non è grave e che è meglio di non amarne nessuno, ma che comunque, ora, non dovrei trascurare il mio amico immaginario Delly il coyote, che gli è sembrato triste."
☆ "Se, come sosteneva il filosofo Leibniz, viviamo nel migliore dei mondi possibili, allora viene da chiedersi come cazzo si vive negli altri mondi."
☆ "Non è facile convivere con la bestia.
Lo sai,perché a volte la senti anche tu.
Sai che quando arriva la bestia chiedo aiuto alla fata bianca e alle sue amiche.
So che un giorno ne pagherò il conto, ma è tardi per tornare indietro"
☆"Agitarsi è inutile, stare calmi pure".