31 mag 2015

IL TALISMANO DELLA DEA: I PROTAGONISTI

Ciao a tutti. Sono Mariangela Camocardi e ho accettato il suggerimento di Lady Aileen di intervistare in modo molto informale i quattro protagonisti del mio romanzo Il Talsimano della Dea uscito a Luglio del 2009 per la Harlequin Mondadori.
Colgo l'occasione per segnalare a chi volesse leggerlo e non lo avesse trovato nell'uscita di luglio, che il libro è disponibile in questi giorni nel reparto libri dei supermercati, e a un prezzo inferiore e scontato.
Un cordiale saluto a tutti voi e un grazie a Lady Aileen da parte mia.
Mariangela: Io so chi siete, avendo raccontato di voi, ma voglio farvi conoscere meglio dal pubblico e allora cominciamo! Nome?
Joaquin: Joaquin de Fuentes
Drake: Drake Wilton
Cora: Cora Lovati
Berenice:
Berenice Lovati
Mariangela: Professione?
Joaquin: Uomo d'arme, dapprima al servizio del re di Spagna e poi del marchese Baldassarri.Drake: Archeologo e studioso di antiche civiltà.Cora: Faccio la moglie, come potrei avere una professione?Berenice: Scrittrice di favole.
Mariangela: In quale libro i lettori potranno leggere la vostra storia?
Joaquin: Come Mariangela vi ha annunciato, lei racconta di noi nel Talismano della Dea. Ci sono tanti altri personaggi in questa storia, una delle  quali è la strega Adonella. Ma non voglio anticipare altro per lasciare al lettore i colpi di scena del romanzo.Drake: Io sono un uomo di poche parole ma sono d'accordo con Joaquin che le nostre disavventure vi terrranno col fiato sospeso fino all'ultima pagina!Cora: Noi, i protagonisti di questo time-travel che inizia nel '600 e prosegue nella seconda metà dell'800, ci siamo affidati alla penna di questa autrice perchè scrivesse di noi e di come amore, passione e intrighi e vendetta abbiano intrecciato le nostre vite.Berenice: E' vero, e consiglio la lettura a chi ancora non lo avesse fatto. A proposito, in questo romanzo c'è un altro grande protagionista: è un meraviglioso anello di rubino che, secondo una leggenda, ha straordinari poteri.
Mariangela:
Cosa diresti al tuo discente se fosse davanti a te?
Joaquin: Non commettere gli stessi errori che commisi io e condividi la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, con la persona che ami.Drake: Non ho ancora discendenti, ma quando ne avrò insegnerò loro a avere rispetto e fiducia in se stessi e in coloro cui vogliono bene. Sempre e comunque, senza dare per scontato che la felicità ti spetti di diritto.Cora: Gli direi di non lasciare che a decidere della tua vita siano gli altri. Gli direi di ribellarsi quanto ti viene imposta la volontà.altrui. La tua vita appartiene solo a te e devi difenderla a ogni costo dall'ingerenza di chi vorrebbe decidere al posto tuo.Berenice: Come Drake, non ho ancora discententi ma farò in modo che i miei figli abbiano ampia libertà di scegliere il loro destino, quale che sia. La libertà individuale è la cosa migliore che posso augurare a loro e a ciascuno di noi.
Mariangela: Cosa diresti al tuo Avo se fosse davanti a te?
Joaquin: Io sono un figlio illegittimo e ai miei avi direi che non sempre il sangue blu rende un nobile degno d'essere definito tale. Baldassari era un aristocratico per nascita  ma nessun individuo era più spregevole di lui.Drake: Io mi rivolgo direttamente  a Joaquin, visto che l'autrice me ne offre l'opportunità, chiedendogli cosa cambierebbe se, potendo tornare indietro. avesse la facoltà di agire diversamente?
Joaquin: Dios, Drake, se potessi tornare indietro non mi lascerei certo condizionare da scrupoli di sorta e non avrei alcuna incertezza nel prendere quelle  decisioni che avrebbero potuto dare una svolta differente al destino di un uomo e di una donna che si amavano profondamente. Avrei dovuto dare acolto a Cora e mi pento di non averlo fatto. Ti invidio, Drake, ma questo lo sai.Cora: Io direi ai miei genitori che non si sacrifica l'avvenire dei figli all'ambizione. I figli non sono marionette senza sentimenti da muovere a loro piacimento solo per appagare il loro amor proprio. Io fui un oggetto nelle loro mani e ne ho pagato lo scotto non solo sulla mia pelle, ma anche quella del mio piccolo, adorato bambino, Filippo.Berenice: Cora, mia cara, ci tengo moltissimo a dirti che noi, le tue pro-pronipoti siamo fierissime di te. Sei stata una grande donna e  e mi limito a porti una sola domanda: perchè hai esitato tanto davanti alla felicità?Cora:
Perchè ho sempre anteposto le esigenze altrui alle mie, Berenice. E' un errore che non rifarei. Ma mi ha reso felice come neppure immagini sapere che ho il vostro affetto e che vi ricorderete sempre di me!
Mariangela: Quali debolezze del vostro carattere avete taciuto al'altro o all'altra?
Joaquin: Essere un bastardo mi ha reso diffidente e suscettibile al giudizio altrui. Questo è stato causa della mia eterna dannazione perchè ho creduto al disprezzo espresso da Cora nella sua lettera, agendo di conseguenza troppo impulsivamente. Ho dimenticato quanto lei mi amasse e mi maledico per questo.Drake: La mia ricchezza mi ha indotto a credere di poter avere tutto grazie a essa. Non è così. Ci sono cose che non hanno prezzo, e persone che non si possono comprare perchè non sono disposte  barrattare se stesse e i propri principi a nessun costo. Berenice è esattamente così e ora ho capito che esistono cose che valgono infinitamente di più di un pugno di oro: l'amore è
tra queste.
Cora: Mi rimprovero la troppa malleabilità di carattere e l'eccessivo senso del dovere. Ho sempre obbedito a qualcuno e credo di  non aver lottato abbastanza quando mi è stata data la possibilità di cambiare le cose, permettendo agli altri di calpestare quelli che erano i mie diritti. Quando ho capito di essere stata una sciocca era troppo tardi.Berenice:
Io sono orgogliosa e volitiva all'accesso, e preferisco rinunciare a ciò che vorrei più di ogni altra cosa al mondo piuttosto che costringere qualcuno a restarmi accanto. E' sbagliato: come ha detto Cora, bisogna lottare per quello in cui si crede e per quello che si  vuole, e quando si ama davvero qualcuno l'orgoglio è quacosa che non ha senso.
Mariangela: Quale è il vostro maggior pregio?
Joaquin: Serietà e volontà non mi mancano e in battaglia ho affrontato il nemico senza paura, guardando la morte dritto in faccia. Sono uno dei pochi che ha avuto il fegato di incrociare la spada con Brutus, il truce assassino ingaggiato dal marito di Cora.  Sono inoltre un uomo fedele quando amo una donna, e anche molto passionale.
Drake: Ho ereditato i suoi cromosoni e mi riconosco nelle doti di Joaquin, tranne la fedeltà...  le donne mi sono sempre piaciute e insieme a loro me la sono spassata un bel po', devo dirlo. Questo prima di incontrare Berenice, l'unica che adesso occupa tutti i miei pensieri. Non immaginavo che ci si potesse innamorare così di una donna e mi ritengo fortunato di aver trovato la mia anima gemella. Berenice rappresenta l'altra metà di me e averla accanto mi rende un uomo appagato in ogni senso.
Cora: Ho scoperto di possedere il coraggi di una leonessa. Ho sfidato le convenzioni sociali e un marito brutale per amore di Joaquin de Fuentes, e ne è valsa la pena. Rifarei tutto ciò che ho fatto per amor suo, senza esitare un istante.
Berenice: La generosità e il rispetto nei confronti degli altri. Quando Drake ha voluto andarsene da me, ho saputo e voluto tirarmi da parte perchè costringere un uomo a restarmi accanto non avrebbe avuto senso. Detesto forzare la mano a qualcuno e preferisco la solitudine affettiva al pretendere amore da un uomo che non è disposto a darne. A volte essere altruisti si dimostra una scelta vincente, non è vero, Drake? Magari anche grazie agli influssi di un certo Talismano...
Mariangela: Bene, l'intervista termina qui. Joaquin, Drake, Cora, Berenice, vi ringrazio con tutto il cuore per aver accettato questo faccia a faccia tra voi stessi e con la vostra autrice. Vi auguro ogni bene.
Joaquin: Grazie a te, e anche a Cora, Drake e Berenice.
Drake: Sì. grazie alla nostra autrice e a voi tutti: è stato un piacere conversare insieme.
Cora: Un grazie anche da parte mia a tutti. é stata un intervista emozionante.
Berenice: Mi unisco ai ringraziamenti e mi limito ad aggiungere solo una cosa: se volete saperne di più di noi quattro, non vi resta che leggere Il Talismano della Dea.

Joaquin de Fuentes regala a Cora Lovati, la fanciulla di cui è innamorato, un potente amuleto ricevuto in dono da una donna condannata al rogo per stregoneria. Joaquin sa che Cora non potrà mai essere sua perché è già sposata con un altro, e la felicità gli appare irraggiungibile. Ma quando la passione diventa incontrollabile, i due giovani decidono di salpare insieme per il Nuovo Mondo, perché solo la fuga consentirebbe loro di rendere possibile l'impossibile...
Duecento anni dopo Drake, discendente di Joaquin, si presenta alla porta di Berenice, pronipote di Cora, deciso a farsi restituire il leggendario anello. Tra i due volano scintille fin dal primo momento, tuttavia il destino congiura per farli finire l'uno nelle braccia dell'altro, e in un susseguirsi di colpi di scena, strani eventi coinvolgono Drake e Berenice, ponendoli di fronte a uno sconvolgente mistero e a rivelazioni che sembrano trascendere la realtà

Per leggere il primo capitolo: cliccate qui 
Per conoscere l'autrice:  http://www.mariangelacamocardi.net/

MARIANGELA CAMOCARDI
Il contenuto di questo post è protetto da copyright ed è stato scritto e pubblicato con l'espressa autorizzazione di Mariangela Camocardi.

SILVANA UBER

SILVANA UBER, nata a Trento nel 1982 quattro minuti prima di mio fratello gemello.
   Ho scritto il mio primo racconto all'età di cinque anni, seguito poi da altri innumerevoli libri inventati e trascritti durante le ore di scuola.
   Diplomata nell'anno 2000 all'Istituto Magistrale ho continuato la mia carriera di studi presso la Facoltà di Sociologia di Trento, che ho successivamente abbandonato per motivi di lavoro e di tempo.
   Durante una vacanza ad Ibiza nel 2008 ho incontrato il ragazzo che due settimane più tardi è diventato mio marito. Attualmente viviamo a Trento con il nostro cane ma speriamo di avere presto un bambino e di trasferirci in Namibia nel SudAfrica.
   L'idea di A occhi bendati è nata da una mia piccolissima esperienza personale che temo sia la stessa che devono affrontare la maggior parte delle ragazze, costrette a vivere in città sempre meno sicure. Mi piaceva l'idea di poter scrivere di un'adolescente che senza alcun super potere riesce ad affrontare delinquenti e criminali della peggior specie. Un pò l'eroina, se vogliamo, ma con dei limiti fisici. Limiti con i quali noi donne dobbiamo sempre fare i conti prima o poi.
   Per due assurde ragioni non ho mai proposto i miei precedenti libri ad una casa editrice: la paura di un rifiuto la classificherei al primo posto, seguita a ruota dalla paura di affrontare un "mondo" completamente nuovo e sconosciuto.
   Mio marito è stato abile nel convincermi a partecipare al concorso "Gaetano Cingari" indetto dalla casa editrice Leonida, nel quale A occhi bendati si è classificato tra i primi dieci finalisti su una scala di circa 180 libri. Perciò sono rimasta molto sorpresa nell'aver raggiunto alla prima occasione un traguardo sognato da più di venti anni. Inutile dire che questo inatteso e piccolo successo mi ha più che invogliata a proseguire per questa strada.
   Ogni giorno aspetto con impazienza di terminare il lavoro per poter tornarmene a casa e continuare il seguito di A occhi bendati che è destinato a diventare una trilogia. Ma questo dipende chiaramente dal tipo di contratto che mi proporrà la Leonida e dall'impatto che il primo libro avrà sul pubblico.

Il libro è un misto di avventura, thriller e romantico-fantasy il cui filo conduttore è la tormentata storia d'amore tra i due protagonisti chiave: Còrin e Deniel.
Còrin è un'adolescente americana, che per sopravvivere al dolore per l'assassinio del fratello gemello si è unita ad un gruppo di altri adolescenti in cerca di una sua vendetta personale. Il loro scopo è quello di difendere gli abitanti della loro piccola cittadina dai delinquenti, dato che la polizia locale è praticamente inesistente...
L'incontro tra i due protagonisti avviene quando Deniel viene richiamato dal Tibet per ucciderla.
Deniel è stato cresciuto insieme ad altri quattro ragazzi da un monaco buddista che ha insegnato loro la leggendaria arte del Qi-Gong, donando loro l'essenza della vita, una sostanza che li rende semi-immortali. Questo a discapito della loro umanità. Deniel è in pratica una perfetta macchina da guerra, uno spietato, invulnerabile e implacabile assassino che non conosce l'amore e la pietà. Ma è anche il ragazzo più affascinante che sia mai esistito. L'essere perfetto, tanto bello da somigliare ad un Dio...
La svolta per il personaggio Deniel si ha quando incontrando Còrin, egli scopre per la prima volta l'esistenza delle donne celatagli dalla nascita.
In un intricato intreccio tra passione adolescenziale, curiosità, amore e morte, il libro è una favola moderna in cui ad insegnare sarà proprio l'avversario più temibile.
Il romanzo è stato definito un mix tra Buffy e Twilight sebbene in nessun modo siano stati menzionati i vampiri. Ed è proprio qui che viene sottolineato il nuovo fantasy.
Come è stato riportato in un articolo: "...il libro non vede vampiri all'azione. E' molto più reale perchè non ci sono mostri, ma delinquenti veri. E quelli esistono anche nella nostra realtà. A occhi bendati affronta il fantasy in un modo mai visto: non ci sono vampiri, non ci sono streghe, maghi, uomini o donne con super poteri. L'autrice ha trovato un modo tutto nuovo e diverso dagli altri libri di parlare di temi come l'immortalità. Creando un fantasy legato comunque all' umanamente possibile..."
In uscita il 30 Aprile

MASSIMO DEL PAPA II PARTE

Ottobre 2012-Gennaio 2014: cronaca di un cortocircuito collettivo, giorno per giorno, con le incredibili trovate di un Movimento che non c'era, ma che è stato spedito nei Palazzi del Potere da una pubblica vacanza della logica, nella pretesa di riempire di vuoto le ragioni di una esasperazione sacrosanta. “I 5 Stelle hanno cambiato tutto”, si ripeteva. Quindici mesi dopo, un Grillo divorato da se stesso assiste, schiumante, all'ennesimo patto fra la sinistra e Berlusconi...  





Perché i Rolling Stones sono eterni? Perché niente riesce a fermarli? Questo ebook ripercorre in particolare gli anni 10 del Terzo Millennio, quelli del cinquantenario "e oltre": anni di apparente rilassamento, in realtà gravidi di successi, pericoli, tragedie. Come sempre. Ma nel segno di una grandeur ormai smisurata, che ha inghiottito anche il mito e non consente stop. Fino alla fine del tempo.






Da questo ebook, il monologo teatrale che porta in scena le storie di un giorno, di un trafiletto, morte a nascere, di gente che s'è arresa, non ha saputo resistere a un passaggio storico più tragico che drammatico, simile per molti aspetti, nella percezione dell'autore, alla Grande Crisi americana del '29. Un secolo dopo, questa è la Crisi del terzo millennio, raccontata alla luce non dei numeri, delle statistiche, delle cifre, ma di vicende apprese o vissute in prima persona. Qualcuno è riuscito a resistere, molti non ce l'hanno fatta. In teatro, Massimo Del Papa porta la loro fatica, la loro umiliazione, la speranza devastata da una forza che ha tanti responsabili e nessun colpevole.


Qui non c'è una biografia. Qui c'è un ritratto breve, contenuto, che poi si allarga a una considerazione, triste, sullo stato dell'informazione e dei giornalisti in Italia. Ho preferito un lavoro scorrevole, per trar fuori dall'oblio questo fuoriclasse “appena” scomparso e già rimosso, e contrapporlo alle miserie attuali. Di Saviane parlano i suoi articoli, i suoi libri e qualche concittadino, che lo ha conosciuto oppure sfiorato a debita distanza: perché questo tenerissimo orso non sprecava confidenza, era una fortezza da espugnare per arrivare al cuore di una intimità. Sono stato a spasso per le sue pagine, per i suoi incubi, per le sue strade, e sulla sua lapide. Sono stato in sua compagnia, scoprendolo io per primo prima di proporlo a chi legge. Se non tornano le parole, non può tornare la memoria.
Breve ritratto di Rino Gaetano, che dai sentimenti partiva e ai sentimenti tornava, passando per un impegno mai pedante, mai calligrafico, mai didascalico. Un outsider tra malinconia e ironia, sradicato dalla natia Calabria, romano d'adozione. Sei soli dischi per restare una presenza viva nel panorama musicale italiano. Un cantautore diverso, non una meteora. Il carattere, le abitudini, la sensibilità, e una veloce carrellata album per album, brano per brano.






Venticinque anni nell'informazione dalla parte sbagliata. Che non è quella dello scomodo, che regge la fiaccola della verità, ma semplicemente quella di chi non ha mai capito come funziona. Una memoria privata, che spero leggeranno quanti stanno per commettere l'errore che costa una vita: infilarsi in un mondo tetro, squallido, meschino. Che infetta, consuma corpo ed anima. 
Dovevo regolare i conti. Con me stesso anzitutto. Certo è uscito un libro brutale, che non mi aspettavo. Ma mi è servito ad accettare la vita come è stata, senza false consolazioni. Mi servirà a fare punto e a capo, verso un domani senza lineamenti. È tutto vero, eppure a leggere non sembro io. Se, arrivato alla fine, non vorrai più essere amico di chi hai scoperto davvero, lo capirò.

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Più riguardo a Orgoglio e pregiudizio. Le grandi opere a fumetti
AUTORE: Jane Austen, Nancy Butler e Hugo Petrus
CASA EDITRICE: Panini
DATA PUBBLICAZIONE: 2013

Non esiste lettore che non conosca i romanzi di Jane Austen, capaci di esplorare tutte le sfumature del cuore femminile traducendone in prosa ansie, gioie, debolezze e virtù. Per la prima volta Orgoglio e Pregiudizio diventa una graphic novel! L’emozionante incontroscontro tra Elizabeth Bennet e il ricco e orgoglioso Mr. Darcy, sullo sfondo della società inglese dell’Ottocento, ci racconta con arguzia e raffinatezza come l’amore possa vincere, e cambiare, anche il cuore più ostinato.

Dopo che la Goen ha pubblicato con successo i manga tratti da alcuni romanzi di Jane Austen, la Panini ha deciso di puntare sulle Graphic Novel (lettura all'occidentale, storia in un unico volume e a colori) così eccomi pronta ad esprimere il mio giudizio sulla prima uscita: Orgoglio e Pregiudizio.
Non credo sia necessario soffermarmi sulla trama (lascio a voi il piacere di scoprirla se non lo avete già fatto), ma voglio parlare direttamente del volume in questione.
Esteticamente niente da eccepire: bella cover e ottimo formato. Per quanto riguarda il contenuto è sicuramente una trasposizione ben riuscita, si avvicina molto al romanzo originale e per la sua brevità potrebbe essere un'idea regalo per chi non si è mai avvicinato ai romanzi di Jane Austen.
Naturalmente la trama è stata condensata (purtroppo qualche volta si passa da una situazione all'altra in modo troppo repentino ed alcune scene sono spesso accorciate per ovvi motivi) mentre il linguaggio risulta leggermente più moderno.
Tutto sommato è una piacevole lettura nonostante i disegni che non mi convincono molto (ammetto di preferire colori più chiari e tratti più morbidi mentre qui siamo davanti ad uno stile simile ai fumetti dei Supereroi) e il prezzo non proprio economico, ma un'appassionata come me di Orgoglio e Pregiudizio non poteva lasciarsi sfuggire quest'uscita.

INTERVISTA: MAYA BANKS

Sulla scia delle numerose serie erotiche pubblicate da un anno a questa parte, arriva anche in Italia un’autrice molto famosa negli USA. Un’autrice famosa per i suoi romanzi ricchi di sensualità, di protagonisti alfa e di…azione. Sì, perché sebbene in Italia stia per arrivare la trilogia erotica Breathless, noi del blog abbiamo deciso di andare un po’ contro corrente e assecondare un filone sotterraneo molto amato dalle lettrici italiane e ancora poco pubblicato. Stiamo parlando del romantic suspance e, guarda caso, Maya Banks è una vera maestra del genere.
Cercate una storia in cui amore, passione, pericolo, azione si fondono in romanzi da divorare fino a notte fonda? Cercate eroi alfa – ma che dico! Super alfa! – e protagoniste femminili altrettanto forti? C’è una serie che fa decisamente per voi e che – speriamo – verrà pubblicata in Italia il prima possibile.
La serie che vi presentiamo oggi è The Kelly Group International. La KGI è un’organizzazione para-militare a conduzione familiare  composta da ex-soldati, ex-SEALs, ex-Marines, cecchini…ce n’è per tutti i gusti! Il loro compito è di prendere in carico operazioni di recupero ostaggi, di salvataggio di vittime di terrorismo o di rapimento, missioni che anche il governo statuniteste a volte non può portare a termine. I membri della KGI sono intelligenti, addestrati al pericolo ed estremamente preparati.
1. The Darkest Hour, Settembre 2010 RECENSIONEE’ passato un anno da quando l’ex- Navy SEAL EthanKelly ha visto sua moglie per l’ultima volta. Schiacciato dal dolore e dal senso di colpa per i suoi fallimenti come marito, Ethan si allontana da tutto e da tutti. I suoi fratelli hanno cercato di coinvolgerlo nella KGI, di rompere le barriere che ha costruito attorno a sé, ma Ethan si rifiuta di reagire…finché riceve una soffiata anonima che afferma che Rachel è viva. Per salvarla, Ethan dovrà schivare proiettili, attraversare la giungla e rischiare di venir rapito da un pericoloso cartello della droga che minaccia la sua rovina. E anche se dovesse riuscire, dovrà aiutare Rachel a ritrovare ricordi che lei non può e non vuole ritrovare – il terrore minuto per minuto del suo rapimento – ricordi dai quali dipendono il loro amore e le loro vite.
2. No Place to Run, Dicembre 2010 RECENSIONEL’ultima persona che Sam Kelly pensava di pescare ferita dal lago era Sophie Lundgren. In passato hanno avuto una breve ed intensa relazione mentre Sam era sotto copertura, poi lei è sparita. Ha passato gli ultimi mesi in fuga, sapendo che ogni errore le avrebbe costato la vita sua e del bambino che aspetta. Ora che ricomparsa con un avvertimento per Sam: questa volta è lui ad essere in pericolo. Sam ha troppe domande in sospeso per lasciarla sparire un’altra volta – come ha fatto la prima volta. Questa volta giura che non si farà sedurre, ma uno sguardo e la passione torna a bruciare e Sam sa che farà di tutto per tenere Sophie e il suo bambino al sicuro. Tuttavia, il passato di Sophie è più oscuro di quello che sembra e l’unico modo per sopravvivere è essere più veloci.
3. Hidden Away, Marzo 2011 RECENSIONELa maggior parte delle persone non ci penserebbe due volte ad accettare un viaggio al mare tutto spesato. Garrett Kelly accetta solo per tenere sotto controllo Sarah Daniels, in fuga dopo essere stata testimone di un omicidio da parte di Marcus Lattimer, il suo fratellastro e nemico giurato della KGI. Il compito può anche essere una bazzecola per un soldato addestrato come Garrett, ma se riesce a trovare Lattimer ne vale la pena. Ma Garrett non ha considerato di poter innamorarsi di Sarah, ha ipotizzato di sedurla come tattica per manipolarla, ma appena intravede il passato di Sarah sente il desiderio di proteggerla, anche quando scappa da lui. Garrett non sa esattamente da cosa o da chi Sarah sta scappando, ma qualunque cosa sia, sta scappando per salvarsi la vita…
4. Whispers in the Dark, Gennaio 2012 RECENSIONELa voce di un angelo, un sussuro nell’oscurità. Lei è l’unica cosa che permette a Nathan Kelly di superare la sua prigionia, gli infiniti giorni di torture e la paura di non tornare dalla sua famiglia. Con il suo aiuto, riesce a fuggire. Ma non è veramente libero, perché lei è sparita e lo ha lasciato con un vuoto che lo consuma mentre lui lotta per rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ha solo immaginato il suo angelo? O è là fuori, bisognosa del suo aiuto come una volta lo è stato lui? Shea è in fuga da persone che non si farebbero scrupoli a sfruttare le sue abilità. Non era sua intenzione coinvolgere Nathan in questa situazione, con quello che aveva passato, ma non ha altra scelta se non chiedergli aiuto. Finalmente faccia a faccia dopo aver stabilito una connessione tra anime in quell’inferno, la loro unione è ancora più potente di quella telepatica. Nathan rifiuta di lasciarla andare ma lei teme che non potranno mai avere una vita libera dai pericoli che corre. Lui la proteggerà fino all’ultimo respiro, ma riuscirà a convincerla che sono destinati a combattere assieme quelle minacce?
5. Echoes at Dawn, Luglio 2012 RECENSIONEGrace Peterson è disperata, fugge e si nasconde da quando è scappata da un gruppo determinato a sfruttare la sua straordinaria capacità di guarire le persone. La sua unica speranza – un’infallibile capacità telepatica che condivide con sua sorella – è bloccata, lasciandola sola e vulnerabile. E il tempo sta per scadere…Incaricato di riportare Grace a casa è Rio, un implacabile membro della KGI. Rio non è preparato alla sua reazione a questa donna ferita e distrutta, ed è determinato a proteggerla dalle persone che l’hanno quasi rovinata. In Rio, Grace trova un porto sicuro, e per la prima volta anche speranza. Ma la missione è lontana dalla fine. Il pericolo che Grace ha evitato si sta avvicinando e sta spingendo i due amanti verso un orizzonte sconosciuto, senza nessun posto dove nascondersi.
5.5, Softly at Sunrise, (racconto breve) Agosto 2012
Rachel Kelly ha percorso una strada lunga e difficile nel suo viaggio verso il marito Ethan e la famiglia Kelly. Ora, mentre Rachel e Ethan stanno per trasferirsi nella loro nuova casa, protetta dai muri del complesso della KGI, Rachel si chiede se si è finalmente liberata dai fantasmi che l’hanno tormentata così a lungo e se riuscirà a rivedere la luce dopo un passato immerso nell’oscurità.

6. Shades of Gray, Dicembre 2012 RECENSIONEP.J. e Cole erano cecchini dello stesso team e si divertivano a stuzzicarsi con commenti divertenti. Fino alla notte in cui hanno seguito i loro desideri, portando la relazione ad un altro livello. Dopo la loro notte insieme, vengono chiamati per una missione che finisce male e P.J. si allontana dalla KGI, con l’intenzione di non trascinare il tuo team nell’oscurità che l’aspetta. Sei mesi dopo, Cole non ha smesso di cercare P.J. ed è determinato a riportarla a casa dove dovrebbe essere. Decisa a vendicarsi, P.J. ha intrapreso una missione che la immergerà nel contorto gioco della vendetta e che la porterà a mettere in discussione tutto quello in cui ha sempre creduto. Cole e il resto del team si rifiutano di lasciarla sola, anche se significa sacrificare la loro fedeltà alla KGI e le loro vite…
7. Forged in Steele, Giugno 2013
Steele, leader di un team della KGI, è un enigma che nemmeno I suoi colleghi riescono a decifrare. Le sue emozioni sono sotto controllo e niente può rompere la sua gelida corazza. Niente eccetto Maren Scofield, una dottoressa con una missione, una donna che è entrata sotto la pelle di Steele e che minaccia di spezzare il suo leggendario autocontrollo. Steele è determinato a non permettere a Maren di superare le sue difese, ma quando è in pericolo non lascerà a nessuno il compito di proteggerla. Maren sta nascondendo qualcosa, ne è sicuro, ma non è preparato per la scioccante scoperta messa a nudo dai suoi segreti, o per il modo in cui il loro destino sarà per sempre cambiato. Steele deve prendere una decisione, resistere ed escluderla o buttarsi nella cosa più potente che ha mai affrontato: l’amore.
8. After the Storm, prossima uscita Dicembre 2013







In occasione dell’uscita il prossimo 16 Luglio di Febbre, il primo romanzo della trilogia Passione senza tregua (Breathless) abbiamo intervistato Maya sulla serie KGI.
1. Prima di tutto, benvenuta e grazie! Chi è Maya Banks? Come sei diventata una scrittrice di romance?
Ho sempre amato leggere romance e ho sempre amato scrivere, per cui è stato naturale che, quando ho iniziato a propormi per venir pubblicata, lo facessi scrivendo romance :)
I've always loved reading romance and I've always loved writing so it was only natural that when I started trying to become published that I would write romance :)

2.  Sei una scrittrice molto prolifica: contemporaneo, storico e romantic suspance. Dove trovi le energie per scrivere dei generi così diversi? E come ti vengono così tante idee?
Oh mi vengono idee continuamente e a volte è davvero frustrante perché penso ad una storia che voglio davvero scrivere anche se so che non posso farlo per molto tempo, perché ho altri libri che devo scrivere prima. Ma mi piace scrivere diversi generi perché rende la scrittura sempre nuova. Non mi annoio mai perché non sto scrivendo mai la stessa cosa.
Oh I get ideas all the time and sometimes it's frustrating because I'll think of a story I REALLY want to write and know that I can't write it for a long time because I have other books I have to write first. But I love writing in multiple genres because it keeps the writing fresh to me. I never get bored because I'm never writing the same thing back to back.

3. Ora parliamo della serie Kelly Group International: cosa rappresenta per te e quali sono i suoi punti di forza?
La sua forza è la famiglia Kelly, che non include solo i membri della famiglia ma anche gli altri membri del team e tutte le persone che mamma Marlene ha adottato nel corso degli anni. Il vero nucleo della serie è la famiglia e i fortissimi legami che si creano, tra i consanguinei e non. Anche la lealtà è una componente molto importante.
The strength of the KGI series is the Kelly family. Which not only includes the actual Kellys but the team members and the people that Marlene has "adopted" over the years. At the very core of the series is family. And the strong family bonds whether by blood or not. Loyalty is a huge component of the series.
4. Quando mi sono resa conto che la KGI aveva sei protagonisti, tutti fratelli, ero felicissima! Più fratelli c'erano, più storie ci sarebbero state da leggere! Ma ero anche curiosa di sapere come come ti era venuta l'idea di sei fratelli come loro. Come sono nati Ethan, Sam, Garrett, Donovan, Nathan and Joe? Ci sono altri fratelli nascosti da qualche parte? Magari dei cugini?
Semplicemente la famiglia si è formata così nella mia testa. Sapevo che c'erano diversi fratelli che avevano tutti prestato servizio nell'esercito e che avevano un forte senso di giustizia. Anche se ci sono solo sei fratelli, non c'è rischio di rimanere senza personaggi di cui parlare. I membri del team (Rio, Cole, P.J. e Steele) hanno la loro storia pronta e molto probabilmente ci saranno storie dedicate anche agli altri membri adottati dalla famiglia Kelly ;)
That's just the way the family formed in my mind. I knew there were several brothers who'd all served in the military and who had a strong sense of justice. Though there are only six brothers, there are definitely no shortage of other characters to write about. The team members (Rio, Cole, P.J. and Steele) have all had their stories told and there will likely be stories for some of the "adopted" Kelly family members as well ;)
5. I tuoi romanzi sono ricchi di azione, forti emozioni e sensualità. Ma dal primo romanzo della serie, The darkest hour, sono presenti anche temi molto forti: tutte le protagoniste femminili vivono momenti davvero difficili, come Rachel e la violenza subita da Sarah, per fare un esempio. Quanto è difficile avere a che fare con temi come questi e quanto è impegnativo inserirli nello schema del romanzo rosa?
Amo scrivere romanzi molto emozionanti e ricchi di argomenti difficili e questo mia ha portata in automatico a scrivere romanzi con tematiche più 'oscure'. Sono molto legata al tema della sopravvivenza e del diventare più forti dopo aver vissuto una tragedia. Tutte le donne della serie, con tutto quello che hanno sopportato, sono diventate forti ma lo sono sempre state; mi piace davvero tanto scrivere di donne che non sono delle fifone.
I love writing really emotional, angst-filled books and that lends itself to writing darker themes. I love the theme of survival and of becoming stronger after enduring a tragedy. All of the women in the series, though they may have endured a lot, have become strong and ARE very strong women and I enjoy writing about women who don't wimp out.

6. In Whisper in the dark e Echoes at dawn c'è un elemento vagamente – posso dirlo? – paranormale. E' stato pianificato fin dall'inizio, oppure è stata una sorpresa per te? Leggeremo ancora qualcosa di simile oppure questa incursione nel paranormale era legato solamente ai personaggi di Shea e Grace?
Sapevo fin dall'inizio cosa avrei voluto fare per le storie di Nathan e Rio e che queste avrebbero  avuto come protagoniste due sorelle con particolari abilità telepatiche. No, per ora non penso di scrivere storie con elementi paranormali, ma se un giorno una storia simile dovesse venirmi in mente non esiterei a scriverla.
I knew from the start what I wanted to do for Nathan's and Rio's story and that it would involve the two sisters and their telepathic abilities. And no, I don't plan (as of now) to have other stories with paranormal elements, but if a strong story came to me with those elements, I wouldn't hesitate to write it.
7. In Agosto è uscito Softly at sunrise, un racconto dedicato a Ethan e Rachel: non ho mai dubitato che entrambi avessero ancora molto da dire e che la loro storia non era davvero terminata. Ci puoi dire com'è nato questo racconto?
Ho sempre saputo che avrei ripreso la loro storia e che avrei dato ai lettori uno sguardo sul loro cammino proprio perché alla fine del loro romanzo avevano una lunga strada di fronte a loro. Rachel ha appena iniziato il processo di guarigione e Ethan deve superare ancora molti problemi di insicurezza e la paura di perdere Rachel.
I always knew that I would go back to them and give readers a look "down the road" because they still had so far to go at the end of their story. Rachel still had a long way to recovery and Ethan still had a lot of insecurity and fear of losing Rachel to get over.
8.Il prossimo romanzo della serie the KGI ha P.J. e Cole come prootagonisti: che tipo di coppia sono? Ci puoi dire qualcosa sulla loro storia?
Shades of Gray è un romanzo oscuro, intenso, ricco di emozioni forti e di scene d'azione. Ho sempre avuto bene in mente che tipo di storia avrebbe avuto P.J e come lei e Cole sarebbero finiti assieme. E' un romanzo diverso rispetto agli altri della serie, decisamente più cupo anche di The darkest hour.
Shades of Gray is a darker, gritty, very emotional and action-filled story. I always knew what P.J.'s story would be and how she and Cole would come together. But it's a different story than the other KGI books. Definitely darker, even than The Darkest Hour.
Quando Gabe Hamilton vede Mia Crestwell presentarsi alla serata d'inaugurazione del suo hotel, capisce che è arrivato il momento di compiere la sua mossa. Desidera Mia da moltissimo tempo, ormai, e ora, la sorellina del suo migliore amico, da sempre per lui un frutto proibito, è finalmente diventata grande.
Anche Mia ha fantasticato segretamente su Gabe, senza curarsi di essere più giovane di lui di quattordici anni e ben al di sotto delle aspirazioni di un uomo così potente e spregiudicato: non è riuscita a contenere la folgorante attrazione che nel tempo è cresciuta a dismisura.
È adulta adesso e non ha nessun motivo per non provare a realizzare i suoi desideri inconfessabili. Ma più Gabe la trascina in un mondo seducente, più Mia si rende conto che ci sono ancora tante cose che non sa di lui.
Gabe si rivela molto più esigente di quanto lei credesse: la loro relazione, intensa e ossessiva, brucia di un ardore trattenuto troppo a lungo, esplora tutte le tappe del piacere, ma non appena si fa più profonda, comincia a sfuggire dalle loro mani...
Arriva anche in Italia la serie che sta spopolando tra le lettrici americane: Febbre è il primo romanzo della trilogia "Passione senza tregua" che racconta le storie di tre amici e colleghi, Gabe, Jace e Ash, tre uomini affascinanti abituati a ottenere sempre ciò che vogliono, ma che di fronte all'unico desiderio proibito rischiano di perdere tutto. Maya Banks finalmente ci svela cosa passa nella testa degli uomini, ci rivela tutto quello che le donne non hanno mai immaginato sui loro inconfessabili, irrinunciabili, indomabili desideri...
9. E' notizia freschissima che la tua nuovissima triologia Breathless uscirà anche in Italia per Mondadori! Ci puoi dare qualche notizia in più? Di cosa parleranno?
La Trilogia Breathless parla di tre amici molto legati anche in ambito lavorativo. Tutti e tre sono molto potenti, ricchi e totalmente dominanti in tutti gli aspetti della loro vita. Le loro storie li vedranno cadere in ginocchio di fronte alle loro anime gemelle :)
The Breathless Trilogy is about three best friends who are also business partners. Very powerful and wealthy and absolutely dominant in all aspects of their lives. The stories are about them finding the woman that absolutely brings them to their knees :)
10. Ultimissima domanda: c'è una storia che vorresti scrivere ma che ancora non sei riuscita a fare?
Ho un sacco di storie che vorrei scrivere, devo solo trovare il tempo! Ne ho talmente tante che non mi preoccupo di rimanere senza idee per un bel po’ di tempo!
I have lots of stories I want to write, but I just have to find time to write them all! I have so many that I won't have to worry about running out of ideas any time soon!
Non ci resta che tenere le dita incrociate affinché questa bellissima serie venga pubblicata anche in Italia e, nel frattempo, buttarci a capofitto nella trilogia Breathless!
A CURA DI MIRAPHORA
 

SERGIO MESSERE


Sergio Messere
Prospettiva Editrice
Anno 2040. Diciotto ragazzi si ritrovano sui lidi dell'Alto Lazio, in un casale vicino al mare, dove un ambiguo e maturo personaggio (Gabriel) tiene una sorta di scuola di vita: l'"Istituto del pieno sviluppo delle risorse di gioventù", ossia l'Officina degli uomini, una comunità autosufficiente a tutti gli effetti. Riguardo la figura di Gabriel, in certi casi mi sono ispirato al maestro armeno Gurdjieff. Ermetico, sfuggente  istrionico, sottoporrà i ragazzi a un durissimo lavoro su se stessi, facendoli riflettere sulla vita di comunità e su altre cose.
Li dividerà in 5 gruppi di lavoro (orto e giardinaggio, cucina, spese, laboratorio, pulizie); spiegherà gli strumenti di comunità fondamentali, ovverosia il "deserto" e la "voce dal pozzo"; quindi, suggerirà loro di creare lo Statuto dell'Officina.
Saranno giorni di alleanze e lotte, amori estenuanti, amicizie e odio; situazioni grottesche, esilaranti, al limite del possibile, finanche erotiche; dibattiti impegnati sulla scienza e sulla società dei decenni passati; una punizione sottoforma di violenza sessuale; ci sarà anche il tempo di imbracciare e imparare a far cantare i Kalashnikov, per difendersi da un potenziale quanto fantomatico nemico. Da non dimenticare poi il “santo giorno della stupidità”, giornata da dedicare  all’indolenza e alle  sciocchezze.
E altro ancora.
Qual è il vero obiettivo di Gabriel fra le mura dell’Officina? Fondare un irriducibile gruppo di anarchici? Una comunità esoterica? Un ambizioso progetto scientifico? E se il baffuto fosse un signorotto annoiato maledettamente dalla vita?
Tra l'altro, quanto più passano i giorni tanto più si fanno consistenti certe voci: alla fine, è probabile che Gabriel sceglierà i tre migliori allievi per portarli via con sé; seconda chiacchiera, nella scuola si suppone ci sia un eletto, una guida per le generazioni del futuro. Altra colonna portante del romanzo è l’amore folle di Dani verso la complessa e rigorosa Laura Ducròs, una vera  e propria malattia, concupita anche dagli altri lupi. Gl'intrighi e i rovesciamenti delle vicende sentimentali si susseguiranno senza tregua: nulla è stabile, fra le mura dell'ossessivo casale.
    Verso la conclusione della storia, si terrà un importante raduno giovanile, la Manifestazione di Sìagora e lidi, dove numerose comunità provenienti dall’intera penisola si sfideranno in alcuni sport di squadra.

Salve a tutti. Mi chiamo Sergio e scrivevo racconti e poesie fin da piccolo, cosciente delle mie inclinazioni verso l'immaginazione, a volte sull'orlo del "visionario", per quanto l'altro volto mi ha sempre ritrascinato al quotidiano. Da circa 20 anni la mente mi veicola voce e profumo di Laura, una creatura diafana, forse appartenente a un’altra dimensione. L'ho adottata come spirito-guida e a lei mi ci sono aggrappato spesso, nei momenti di sconforto e disorientamento; nel tempo per me è divenuta anche una sorta di musa ispiratrice.
In questi giorni è avvenuta la pubblicazione del mio primo romanzo che punta dritto al fantasociologico: Generazione oltre la linea, con la Prospettiva Editrice di Civitavecchia.
Attualmente sto lavorando al secondo romanzo, misto di thriller e amore, e orientato su personaggi quarantenni e cinquantenni.
Per ascoltare alcuni passaggi del romanzo:
http://www.youtube.com/watch?v=m60XvNZcE4U


Ringraziando LadyAileen per la gentilezza e lo spazio concessi, sottolineo che sono disposto a confrontare opinioni ed esperienze con tutti gli aspiranti scrittori e anche con quelli che hanno già esordito.
Vorrei alfine ricordare anche la mia Community chiamata Scrittori in erba su Google Plus, dove sarete i benvenuti.
GRAZIE.
Per informazioni:

RECENSIONE: - UN SEGRETO TRA NOI - MARIANGELA CAMOCARDI

AUTORE: Mariangela Camocardi
CASA EDITRICE: Harlequin Mondadori
DATA PUBBLICAZIONE: 2013

Regno Lombardo-Veneto, 1848 - Il mistero che aleggia sulla fine della sorella Loretta induce Emma Savoldi a presentarsi alla villa del cognato, il Visconte Alexander Lippi Monzani. Con il pretesto di volersi occupare del nipotino Markus, a cui la lega un sincero affetto, la volitiva Emma ottiene di poter rimanere a Villa Allegra. Il suo scopo, infatti, è indagare sul visconte, uomo dai modi bruschi e dal ruvido fascino, per scoprire se è in qualche modo coinvolto nella scomparsa di Loretta. Un turbine di scintille si sprigiona da subito tra loro, generato dai reciproci sospetti e da risentimenti di vecchia data, ma anche da un'attrazione irresistibile che nessuno dei due è preparato ad affrontare. E mentre la tensione sale e i segreti si infittiscono, diventa sempre più difficile per Emma e Alex soffocare la passione...

Un segreto tra noi è il nuovo romanzo di Mariangela Camocardi, l'autrice che mi ha fatto conoscere e apprezzare il romance italiano. Si tratta di un romanzo auto-conclusivo ma mi auguro di cuore un sequel con protagonisti Killian e Christine.
Siamo nel 1848 (Regno Lombardo-Veneto) periodo delle Cinque Giornate di Milano, le vicende si svolgono per gran parte in una campagna lontana dai tumulti (ammetto che la cosa non mi è dispiaciuta) e sono raccontate non solo attraverso il punto di vista dei due protagonisti ma anche da alcuni personaggi secondari senza destare problemi al lettore.
Emma è una ragazza caparbia e cocciuta, all'apparenza non sembra una gran bellezza ma quello che più desidera è scoprire cosa sia successo a sua sorella, moglie del visconte italo-austriaco Alexander Lippi Monzani, morta in circostanze misteriose. Alexander ha un carattere severo e inflessibile, ha un bambino piccolo che non gli rende la vita facile e ora si aggiunge Emma con il suo bel caratterino. Naturalmente tra i due sono subito scintille.
Per quanto riguarda la difficile situazione del periodo rimane tutto sullo sfondo e il lettore ne viene a conoscenza attraverso i pensieri e i racconti di alcuni dei personaggi. Non ho bisogno di sottolineare la bravura dell'autrice nel descrivere fatti ed eventi del passato in maniera fedele e curata.
Un romanzo coinvolgente che si legge davvero tutto d'un fiato e tutto questo grazie ad uno stile scorrevole, elegante e inconfondibile (una terminologia ricercata che non passa inosservata), una trama articolata e avvincente, due protagonisti ben delineati e interessanti, dialoghi briosi e un livello di sensualità alto ma mai volgare.
Una lettura densa di passione, intrighi, misteri e un pizzico di ironia che non guasta.
Consigliato!

RECENSIONE: - LA VIA DEI LUPI - SUSAN LAINE

AUTORE: Susan Laine
CASA EDITRICE: Dreamspinner Press
DATA PUBBLICAZIONE: 2013

Kris Ellis credeva che i tempi dei matrimoni combinati fossero finiti, ma questo era prima che la Grande Rivelazione svelasse al mondo che creature mitologiche vivono tra gli esseri umani. Ora un test medico di routine ha decretato che Kris ha un compagno, un licantropo di nome Rafael King. Kris è appena uscito dal college e ha dei piani per il suo futuro. Nessuno di quei piani include l’essere legato per sempre a qualcuno che non ha mai nemmeno incontrato. Ma poi Rafe lo chiama e Kris inizia a riconsiderare la cosa. Dopotutto, come deve essere aspettare il proprio compagno per oltre duecento anni? Rafe è paziente, forte e gentile, e pure affascinante. Confermando ciò che Kris ha sentito dire riguardo ai compagni, le scintille volano nel secondo esatto in cui si incontrano. Ma Kris e Rafe sono molto diversi e lo stile di vita dei licantropi è pericoloso. Combattere per l’amore vale davvero la pena?

Devo iniziare col dire che questo romanzo è insolitamente breve per i miei standard (appena 90 pagine). Ciò che normalmente mi disturba delle storie costrette a risolversi tanto rapidamente è la sensazione che l'autore abbia finito, per forza di cose, per affrettare i tempi o tralasciare ogni tanto elementi importanti. Non è assolutamente il caso di Susan Laine, che riesce a racchiudere in queste poche pagine tutto ciò che voleva dire, creando una storia interessante ed approfondita quanto basta, senza dilungarsi risultando noiosa.
L'ambientazione, pur avendo elementi abbastanza noti, è al tempo stesso tutt'altro che banale e non risulta ridondante se paragonata ad altre del genere.
Di creature soprannaturali negli ultimi tempi ne abbiamo sentito parlare a profusione, e più di una volta ci è stato proposto lo scenario di un mondo in cui questi esseri si fossero svelati alla razza umana per convivere con essa apertamente e senza sotterfugi. Ne "La via dei lupi" la fusione tra culture risulta assolutamente credibile, ed apprezzabili sono i risvolti che l'autrice prevede per un'America che debba fare i conti con una popolazione tanto eterogenea. L'accenno ad organizzazioni come l'NFL, all'odio razziale così come all'esistenza di folli grupie disposte a tutto per accoppiarsi con i soprannaturali, rende dinamico e molto verosimile questo setting altrimenti potenzialmente forzato.
Venendo alla trama, la cosa che ho più apprezzato è stata la vena di cinismo iniziale. Dopo aver "assistito" (in quanto lettrice) ad innumerevoli colpi di fulmine ed infinite storie d'amore tra compagni predestinati, non ho potuto non adorare un protagonista che volesse opporsi ad un simile meccanismo. Perché sì, ci può anche stare che due anime gemelle vengano unite dal destino, ma come si potrebbe evitare un'almeno iniziale e naturalissima titubanza? Come si potrebbe accettare così, su due piedi, un matrimonio combinato (pazienza che a combinarlo siano state sconosciute forze superiori) con qualcuno con cui non si abbia mai avuto a che fare? Dopo essermi ritrovata di fronte ad una serie di protagonisti pronti ad accettare passivamente la situazione, finalmente e per la prima volta Kris mi ha mostrato una reazione normale! Certo, certo, alla fine sono una romantica e non potevo non sperare che l'unione tra lui e Rafe avesse successo, ma ho provato molto più gusto alla prospettiva che la relazione tra loro si sviluppasse tenendo conto anche di questioni pratiche, perché l'amore è splendido, ma per poterlo vivere giorno per giorno bisogna tener conto anche di fattori assai più vili e materiali. E' stato bello che per una volta i personaggi si preoccupassero delle rinunce che avrebbero dovuto fare, ragionassero su come adattare i propri progetti di vita alla convivenza e così via. Ha reso la storia più vera e, per quanto mi riguarda, più coinvolgente.
Ciò detto, la dolcezza certo non manca, e la passione neppure. (Di questo non c'è da preoccuparsi).
La via dei lupi è un romanzo intelligente e bollente al tempo stesso, da divorare come i protagonisti si divorano a vicenda, e con un finale che lascia il sorriso sulle labbra.

INTERVISTA: MASSIMILIANO NUZZOLO


Nato a Mestre nel 1971, Massimiliano Nuzzolo è un promettente scrittore italiano, appartenenete al cosiddetto Gruppo del NordEst.
La sua eclettica produzione letteraria comprende alcuni romanzi, numerose antologie (sia come autore che come curatore) e una bizzarra raccolta di poesie, vagamente ispirata a "Spoon River" e non aliena da una cinica opposizione all'ottimismo in stile Moccia: "Tre metri sotto terra", ove a parlare sono i defunti, che narrano di sé e di quelle verità che i vivi ignorano (o che forse vogliono ignorare).
Poichè la musica è un altro degli interessi di Massimiliano Nuzzolo, la raccolta di poesie (del 2007) è in seguito diventata anche un'opera musicale disponibile su iTunes.
Il più recente romanzo di Massimiliano è "Fratture" (2012), una storia di vita e di amore che coinvolge due ragazzi dallo strano destino: Thomas, che ha perduto la memoria in seguito ad un grave incidente d'auto, ed Elisa, che con il mondo intrattiene pessimi rapporti e che è ossessionata dalla ricerca dell'anima. Il loro incontro porterà entrambi su di una nuova strada.
L'autore - persona aperta e molto disponibile - ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande, direttamente collegate alle curiosità suscitate dal romanzo.
- Come nasce una singolare storia di vita e d’amore come “Fratture”?
Fratture ha avuto una lunga “gestazione”. L’idea di Fratture, nata parecchi anni fa, dopo il mio primo romanzo “L’ultimo disco dei Cure”, è rimasta chiusa in un cassetto per riemergere di tanto in tanto. E’ frutto di uno studio su Albert Camus scrittore che ho amato fin dalla tenera età. L’analisi dell’Assurdo e la ricerca di un personaggio che potesse incarnare a pieno titolo l’Assurdo sulla sua pelle. La prima elaborazione del romanzo risale ad un mio trasferimento: lontano dalla mia città, vivevo una condizione “straniante”. Mi sono messo a osservare il mondo come se avessi perso tutto, il mio background, l’amore, l’affetto dei miei cari, gli stessi spazi accoglienti e consueti, i miei oggetti… E’ così che ho iniziato a formare lo sguardo di Thomas. Anche Elisa è “nata” in modo complesso, tant’è che poi in fase di rielaborazione ho continuato a “tagliare” parti di lei per creare “vuoti” esistenziali e aumentare le “fratture” e la sua “sete” di conoscenza, di scoperta. La loro “relazione” e il loro incontro poi dovevano generarsi in modo “diverso” e dare vita a qualcosa di “nuovo”. Nella composizione del testo, oltre agli scritti di Camus, mi hanno influenzato numerose altre letture, tra i vari Houellebecq, Coe, lo stesso Fitzgerald per i rapporti di coppia, ma non solo opere letterarie, basti pensare che “Fratture” è un upgrade del romanzo epistolare, per di più “composito”, alla maniera “postmoderna” (anche se le definizioni lasciano il tempo che trovano), e allo stesso tempo ho voluto conservare un’alta godibilità della narrazione augurandomi di esserci riuscito.
- In che modo si costruiscono personaggi (in un certo senso “estremi”) come Thomas ed Elisa?
Forse le ho già risposto in parte. Mi permetterei di dire “estremi” ma “rappresentativi”. In maniera stringata, da una parte la “sperimentazione filosofica”, ovvero mettere in scena “l’uomo assurdo”, dall’altra la posizione dell’artista/scienziato/filosofo (per Abbagnano il filosofare non è privilegio dei filosofi…). Poi a guardarli bene, avvicinandoci lentamente, Thomas ed Elisa risultano essere dei ragazzi normali, che privati delle sovrastrutture che in genere noi tutti tiriamo su per difenderci dal Mondo, senza maschere restano personaggi nudi. E’ questa nudità che ci fa paura a farceli percepire come estremi. Ovviamente poi i personaggi, oltre che di “teorie” e tecnica, sono fatti pure di carne, anima, emozioni...
- Un romanzo complesso come "Fratture" in che modo si pone in contatto con il tempo al quale appartiene?
Fratture parla di “crisi”, di smarrimento, di ricerca, di Identità, di nuove dimensioni dell’Esistere e in qualche modo diventa ancor di più interprete della realtà contingente. In effetti, è facile tracciare dei parallelismi tra la realtà nella quale sono immersi i protagonisti del romanzo e la realtà che vivono le persone in questo preciso momento storico.
- Nella storia compaiono molti elementi accessori, come i cartoni animati, i film e soprattutto la musica: le inclinazioni dei personaggi coincidono con le sue?
Direi che gli elementi presenti nei miei testi non sono mai del tutto accessori ma il più delle volte strutturali e funzionali allo sviluppo della trama stessa. In parte i gusti dei protagonisti e le loro inclinazioni coincidono con i miei, ma direi che quelli sono i “loro” gusti e le loro inclinazioni: vivono di vita propria a tutti gli effetti. Poi inevitabilmente amando alcune atmosfere ho cercato di conferire un’aura “dark” a tutto il romanzo, ma non volevo fosse soverchiante, piuttosto una sorta di “sottofondo” alla storia. 
- Il testo è ricco di vocaboli che iniziano con la maiuscola: Amore, Nulla, Anima, Mondo,Vita, ma anche Realtà, Cose, Paura… è un modo per attirare l’attenzione del lettore, il surrogato di un tono di voce appena più alto del normale?
Sicuramente è un’emissione vocale leggermente più forte, ma pure un indicazione di valore: è rivolta al lettore, è un’interpretazione che i personaggi danno di queste parole.
- Dovendo farlo, cosa risponderebbe alla domanda che ossessiona Elisa, “Cos’è l’anima?”?
Difficile risponderle. Posso ipotizzare sia “qualcosa che ci da Vita”, ma credo mi occorrano ancora parecchi anni di studio (e parecchi documentari) per tentare di darne una definizione precisa…
- E se fosse al posto di Thomas, cosa risponderebbe alla domanda “Ti piace la morte?” ?
Indubbiamente. Da sempre il tema è stato per me oggetto di studio, anche per cause di forza maggiore. Poi come Thomas nello specifico, anch’io le risponderei “Non saprei, sono vivo”, nel senso che essendo vivo e parecchio, anche qui posso solo ipotizzare, grazie alle informazioni raccolte, ma è indubbio che su di me eserciti un certo fascino. Sin dai tempi del Liceo riecheggiano in me le parole di Seneca che sulla Morte ha lasciato numerosi spunti di riflessione.
- Se il romanzo si trasformasse in un film, chi vedrebbe come interpreti dei suoi personaggi? Non solo i protagonisti, ma anche i comprimari: i genitori, ad esempio, sono brava gente…
Le confesso che non ci ho mai pensato prima, ma così su due piedi, per interpretare Thomas mi vengono in mente Valerio Mastandrea, oppure, Elio Germano: due giovani attori diversi tra loro ma capaci di permeare a fondo la nostra generazione con la loro recitazione. Per Elisa, mi servirebbe un’attrice che trasmetta anche fisicamente una sensazione di turbamento interiore. Carolina Crescentini? Violante Placido? Per il padre di Thomas chiederei a Tony Servillo. Per la madre vorrei Isabella Ferrari che è sempre stata il mio sogno di bambino, altrimenti Anna Galiena.
- C’è qualche aneddoto divertente o interessante legato alla creazione di “Fratture” o di altri suoi scritti? La raccolta di poesie intitolata “Tre metri sotto terra” ad esempio pare alquanto bizzarra…
Ce ne sono molti, ma le racconto di uno assai esilarante, successivo all’uscita di “Fratture”: mi invitano ad una manifestazione, arrivo e la città che ospita l’evento è tappezzata di locandine in cui l’autore presenta “Frammenti”. Troppo divertente, rido ancora quando mi viene in mente. “Tre metri sotto terra” è una raccolta di “aiku sgembi” che prendendo spunto dalla realtà aggiorna la mitica “Antologia di Spoon River” di E. L. Masters, ma lo fa in un modo estremamente irriverente, evidenziando che quando si muore non si riposa affatto in pace dentro a una bara… Il titolo va a parodiare il successo di Moccia, ma la raccolta di versi è piuttosto una sintesi minimalista e surreale delle vite e delle morti delle persone sepolte. Anche qui c’è un episodio simpatico: Federico Moccia, divertito dalla “citazione”, per mezzo di un comune amico si è fatto recapitare il libro.
- Attualmente sta scrivendo qualcosa di nuovo?
Sì, sto concludendo un nuovo romanzo e presto dovrebbe uscire una raccolta di racconti intitolata “La felicità è facile”. Incrocio le dita considerati i tempi che viviamo. E mi auguro di avere modo di parlargliene a tempo debito.
- C’è una domanda che avrebbe voluto sentirsi rivolgere, al di là delle precedenti?
No, anzi, ho apprezzato particolarmente le sue domande ed è stato un piacere conversare con lei. La ringrazio moltissimo e mi auguro di averle risposto in modo soddisfacente.
- Grazie a lei, anche per me è stato un piacere. Non dubito che ci "risentiremo" in occasione delle sue prossime opere.
FRATTURE, di Massimiliano Nuzzolo [Italic / Pequod ed., 2012; pag.184]
Esperienza per me abbastanza originale: vado a recensire il romanzo di un autore italiano il cui testo mi è stato spontaneamente e gentilmente fornito dal suo ufficio stampa. Lungi da me la tentazione di sentirmi un guru della letteratura, ma è bello che ogni tanto qualcuno pensi di richiedere la mia opinione.
Massimiliano Nuzzolo (classe 1971) è un promettente autore italiano del quale – lo confesso – sino a poco tempo fa non sapevo nulla. Però ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto che si tratta di un personaggio alquanto eclettico, scrittore, curatore di antologie, esperto di musica: in ottimo contatto, insomma, con i vari aspetti del mondo che lo circonda.
Mi ha particolarmente incuriosito venire a sapere che ha scritto una raccolta di poesie intitolata “Tre metri sotto terra”: versi attribuibili a persone defunte, che vanno a porre in discussione ciò che di loro erroneamente si pensa e si dichiara. Per la sottoscritta – fervente apocalittica nonché devota seguace di tutte le cinque stagioni di “Six Feet Under” – l’idea di questo progetto a metà fra “Spoon River” e un calcio nei denti al futile ottimismo in stile Moccia risulta potenzialmente assai attraente.
Ma torniamo a concentrarci sul romanzo, perché “Fratture” è un buon argomento di conversazione.
Per la natura stessa della narrazione, che scaturisce in maniera diretta dalle voci e dalle riflessioni dei protagonisti, è piuttosto difficile definire una vera e propria trama: diciamo che “Fratture” è una storia di vita che finisce per diventare anche una storia d’amore, l’incontro fra due persone sofferenti e problematiche che sfocia in un nuovo inizio tutto da inventare.
Il titolo allude tanto a vere e proprie fratture fisiche, quanto ad incrinature della mente e del cuore.
Non si creda però che l'atmosfera narrativa sia cupa e oscura: seria sì, ma non priva di ironia. Ad un certo punto ad esempio si pone tra due personaggi un dialogo sul confronto – a suon di pregi e difetti – tra Licia Colò e Belen che personalmente ho trovato molto spassoso.
Thomas, programmatore di giochi elettronici, ha avuto un grave incidente d’auto che gli ha procurato un braccio rotto, un certo senso di colpa per i tre morti nello schianto, e soprattutto un’amnesia che ha fatto piazza pulita dei suoi trent’anni di vita. Thomas non ricorda nulla di sé, del suo lavoro, delle persone che lo circondano; non riconosce nemmeno i genitori o la sorella, e Carlotta, la ragazza con la quale si apprestava ad andare a vivere, è solo un’estranea che vorrebbe da lui un impossibile ritorno al passato.
In casa si trova circondato da cose che dovrebbero essere sue, ma che non gli dicono granché: libri, dischi, abiti, fotografie. Thomas insomma ha perduto tutti i punti di riferimento, non sa nemmeno dove fosse davvero arrivata la sua vita prima dell’incidente.
Elisa invece è una ventenne incerta di sé e di ciò che la circonda. Dopo aver maldestramente tentato il suicidio, si è fatta la fama di ragazza strana, forse pazza, e lei stessa non nega né smentisce davvero: non le interessa ciò che pensano gli altri, nemmeno i suoi genitori o la sorella, persone con le quali del resto ha un pessimo rapporto. Elisa in realtà ha pessimi rapporti con tutto, perché è costantemente alla ricerca di un equilibrio che le risulta troppo sfuggente. Appassionata di cinema e di fotografia, ha dato il via al difficile progetto di riuscire a rappresentare (ancora non sa esattamente in che modo) l’anima.
Grazie ad un messaggio scritto da Elisa sulla parete nel bagno di un night club, Thomas entra in contatto con lei. Inizialmente i due parlano soltanto al telefono: lunghissime conversazioni in cui raccontano – tanto a sé stessi quanto all’altro – ciò che vivono, ciò che sentono e che pensano, ciò che vorrebbero. Raccontano le loro giornate, eventi del passato e del presente, raccontano delle persone che hanno visto o conosciuto, con le quali hanno parlato.
Alla fine si incontrano a Roma. Thomas ha deciso che l’unico modo di uscire dall’angoscia che il suo stato gli procura è buttarsi tutto alle spalle e cercare un inizio interamente nuovo, libero da qualunque tipo di condizionamento; Elisa è bellissima, e in Thomas riconosce una via da imboccare per riuscire finalmente a raggiungere quell’idea di anima dalla quale è ossessionata. Il loro insomma è un incontro felice.
L’epilogo del romanzo non svela esplicitamente ciò che accadrà, ma presenta uno squarcio di ottimismo sino a quel momento estraneo ai personaggi. Si apre ad una discreta fiducia nei loro confronti e li lascia sospesi in un oceano infinito (e per questo affascinante) di possibilità.
- Romanzo non facile, quasi impressionista, si potrebbe dire: ogni singola pennellata – presa di per sé – non significa molto: per “vedere” il quadro, il disegno nel suo insieme, è necessario porsi alla giusta distanza, nella migliore prospettiva, con luce adeguata.
Confesso che personalmente sono portata a preferire romanzi di impianto più tradizionale, nei quali la narratività scorra con maggior ordine e compostezza, andando semplicemente da A a C passando per B. Tuttavia “Fratture” (il cui titolo è quanto mai pertinente e significativo) corrisponde ad una prova interessante e coinvolgente. Il suo disordine è solo apparente e tutt’altro che caotico: si tratta semplicemente di seguire il flusso dei pensieri, dei ricordi (o delle omissioni) che i personaggi mettono in campo, cercando di ascoltare ciò che hanno da dire.
E l’apparente disordine del resto tende costantemente al suo contrario, tanto è vero che nella narrazione compaiono definizioni tratte dal vocabolario (come se la realtà andasse sistemata anche attraverso precisazioni semantiche multiple, ma tutte espressive), mentre i protagonisti fanno spesso ricorso ad elenchi numerati di cose, forse nel tentativo di organizzare e regolare sensazioni troppo complesse – tormentose e tuttavia importanti – per poter essere gestite in altra maniera.
Dopo un po’ dall’inizio del romanzo, quando gli eventi ed i personaggi cominciano a definirsi con maggiore chiarezza, si è liberi di abbandonarsi al fascino della parola: quella parola che non sta semplicemente sulla pagina, tanto per riempire uno spazio, ma ci sta per dire qualcosa di bello e di significativo.
Piuttosto diverso da ciò che di solito sono abituata a leggere, ma come la Roma notturna sperimentata da Thomas in compagnia di Elisa, anche questo romanzo possiede una sua atmosfera “piena di strana magia”.
“Thomas ti piace la Morte?”
“Non saprei. Sono vivo”
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