24 lug 2024

RECENSIONE: - MERAVIGLIOSA - JULIA QUINN

 


Meravigliosa
Julia Quinn
Mondadori

Ci sono due cose che tutti sanno di Alexander Ridgely: primo, è il duca di Ashbourne, uno dei migliori partiti d'Inghilterra; secondo, non ha alcuna intenzione di accasarsi. Almeno fino a quando il destino non pone sulla sua strada una giovane americana, intelligente, simpatica, coraggiosa e di grandi ideali. Tutto ciò che Alexander non si sarebbe mai aspettato di trovare in una donna. Peccato che sia solo una sguattera, del tutto inadeguata a diventare una lady. A meno che...
Emma Dunster, ereditiera americana, teme di vedersi presto circondata da giovanotti inglesi che chiedono la sua mano, e l'idea la infastidisce parecchio: ha accettato di partecipare a una Stagione a Londra, certo, ma ciò non significa che sia disposta a sposare uno di quei bellimbusti. In ansia per il debutto, desidera un ultimo momento di tranquillo anonimato e così esce dalla casa del cugino vestita come una servetta. Non avrebbe mai immaginato che di lì a poco si sarebbe ritrovata stretta tra le braccia di un duca pericolosamente affascinante, né che lui avrebbe reagito male scoprendo la sua vera identità.
Ma l'amore autentico è capace di sbocciare all'improvviso, e di sciogliere anche i cuori più impietriti.

Meravigliosa è il primo volume della trilogia The Splendid, trilogia ambientata durante il periodo Regency. I romanzi sono autoconclusivi e sono collegati tra loro per alcuni personaggi.
Meravigliosa è anche il romanzo storico d’esordio di quest’autrice e sinceramente ne sono rimasta parecchio delusa. La storia prometteva davvero bene e l’inizio è davvero interessante, peccato che poi è un susseguirsi di assurdità e forzature.
Ragazze dell’alta società che si travestano da cameriere per andarsene in cucina ad aiutare la cuoca, un’ereditiera che viene mandata al mercato perché pare che in una casa piena di servitori non ci sia uno libero, la sorella di un duca che se ne va a comprare le uova, la protagonista ha gli occhi viola e i capelli rossi, un duca che non ha alcuna remora nel voler compromettere una signorina perbene e potrei andare avanti.
Pieno zeppo di cliché, non che la cosa mi dispiaccia, ma sono stati usati male. I protagonisti sono irritanti e perfino i dialoghi sono troppo moderni per l’epoca.
Emma, la nostra ereditiera americana vorrebbe occuparsi della società del padre ma il padre sa che andrebbe in rovina perché è una donna così la manda in Inghilterra a distrarsi un po’. E per un caso fortuito incontra, Alex, duca di Ashbourne che resta subito intrigato da lei.
Emma inizialmente mi piace, è intelligente, indipendente, aiuta il padre nella gestione dell’attività ed è senza peli sulla lingua, il problema è che a fine libro la ritroviamo moglie devota alle prese con la prole. Alex, invece, è insopportabile sin dall’inizio.
Anche il rapporto tra i due protagonisti, in realtà non ho mai sentito l’amore ma solo semplice desiderio.
Inoltre, ho notato che molti espedienti sono poi stati riutilizzati nella sua serie Bridgerton.
Ho fatto davvero una grande fatica a finirlo nonostante fosse in audiobook.
Spero che il secondo, sia migliore.

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