22 lug 2024

RECENSIONE: - LA PRIGIONIERA D'ORO - RAVEN KENNEDY

 


La Prigioniera d'oro
Raven Kennedy
Armenia

La prigioniera d’oro ha per protagonista Auren, la favorita di re Mida, l’uomo dal tocco d’oro, che la tiene in una gabbia dorata, che tutti possono vedere come simbolo del suo potere. La «gabbia» copre l’intero piano superiore del castello, con gabbie integrate in ogni stanza e passerelle sbarrate collegate a tutta la stanza, in modo che Auren possa vagare liberamente per il castello. All’inizio, la prigioniera vuole davvero restare nella sua gabbia per sentirsi al sicuro. Da cosa? Sappiamo solo che ha avuto una vita molto dura essendo un’orfana che viveva per strada fino a quando Mida non l’ha salvata. Auren lo conosce da prima che diventasse re, il che spiega molto della loro relazione. Lei, sentendosi in debito con Mida che le ha salvato la vita, lo accompagnò al castello allorché sposò la regina e divenne il re dal tocco d’oro. Ma la sua vita, le sue sicurezze, stanno per cambiare brutalmente...

La Prigioniera d’oro è il primo volume di una saga fantasy per adulti (a oggi composta da 4 volumi) ed è un retelling del mito di Re Mida con elementi che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno.
La nostra protagonista è Auren, una venticinquenne che vive da dieci anni all’ultimo piano di un castello circondata da sbarre d’oro. Vive nel lusso e lei stessa è vittima del tocco di Re Mida, infatti è completamente dorata tranne la sclera, i denti e la lingua. Proprio per questa sua peculiarità, è considerata la favorita e viene messa in mostra come un animaletto. Auren ama Mida (vorrebbe uscire dalla gabbia ma non per fuggire ma per stargli più vicina) e verso di lui nutre una profonda riconoscenza perché è grazie a lui se si è salvata. Tutto scorre tranquillamente fino a quando Re Mida non decide di invadere un regno confinante e chiede l’aiuto al re di un altro regno e da quel momento si scatenerà una catena di eventi che porterà la nostra protagonista a vivere la sua avventura.
Il romanzo è raccontato principalmente dal punto di vista di Auren (tranne l’ultimo capito dal punto di vista di Re Mida) e presenta scene di violenza e sesso consensuale e non.
La trama parte un po’ in sordina (non succede praticamente nulla all’inizio) ma diventa più movimentata successivamente.
Per quanto riguarda l’ambientazione, non è troppo originale ma almeno è facile raccapezzarsi. Peccato che le spiegazioni di base vengono relegate nella parte finale e tutto spiegato senza troppi fronzoli.
Sicuramente si nota molto che si tratta del primo volume di una serie, per quanto riguarda la storia d’amore, per ora è tutto ancora molto nebuloso. L’autrice in questo volume si è concentrata più sull’intrigo politico.
Ho voglia di leggere i successivi? Non saprei. Anche se finisce con una bella frase a effetto, non mi ha lasciato con quella voglia impellente di recuperare subito il secondo.
E venivamo ai due protagonisti, Auren in questo volume è praticamente in balia degli eventi (nonostante qualche barlume di ribellione) ma mi ha lasciato alquanto indifferente, stessa cosa vale per Re Mida, probabilmente anche perché sappiamo davvero poco di lui, è un manipolatore, assetato di potere e non accetta di privarsi di ciò che gli appartiene. Personaggi secondari, non pervenuti.
Ci sono romanzi decisamente più validi.

Per approfondire:
https://youtu.be/b3o6GoIefSk?si=D39iHMInqEvuPDwU
https://youtu.be/3K-YT6K1C80?si=ih39PyrVCS_vxxE2

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