autopubblicato
Pagine 405
autoconclusivo ma parte
di una serie intitolata Vampire Bride e composta da altri 2 volumi di cui uno
ancora in fase di scrittura
Per chi ama i vampiri e
più in generale il dark fantasy, credo che questo sia un romanzo assolutamente
da leggere.
Dimentichiamo i simpatici
e sexy vampiri della Confraternita del Pugnale Nero. Dimentichiamo il romantico
e tormentato Edward Cullen. Qui il vampiro si chiama Vlad Dracula e posso garantire
che non è né simpatico, né romantico. A dirla tutta, pur essendo attraente, vi
risulterà difficile persino trovarlo sexy.
Il conte Vlad è amorale,
cinico, spietato, violento e sadico: vi basta?
Posso garantirvi che
cominciavo a tremare tutte le volte che entrava in scena perché, persino quando
si fingeva gentile, sapevo che stava tramando qualcosa di assolutamente
perfido.
Vlad Dracula è uno dei
vampiri più potenti che vi siano in Ungheria, ha tre mogli che lo compiacciono
in tutto e per tutto; ha servitori e possedimenti, ma qualcosa gli manca e
credetemi non è certo l’amore.
Lady Glynis Wright è una
giovane donna inglese dal carattere testardo e irruento. Sogna una vita diversa
da quella che le viene prospettata dai genitori e dalla società. Vorrebbe
essere libera di amare chi preferisce, di girare il mondo, di chiacchierare di
letteratura e belle arti nei salotti dell’alta società, ma una donna dei primi
dell’ottocento non può godere di simili libertà.
I genitori di Glynis,
disperati dai tentativi vani di far sposare la propria figlia con un nobile
inglese, si recano in Ungheria per incontrare il conte Dracula, segnalato loro
da un vecchio amico di famiglia. Glynis e la sua famiglia, dopo aver
soggiornato un po’ a Budapest raggiungeranno il lugubre e decadente castello
che il conte possiede tra le montagne dei Carpazi e da quel momento tutto
precipita in una spirale di morte e violenza.
Il romanzo è piuttosto
lungo e la prima parte è tutta incentrata sul profondo cambiamento e sulla
terribile lotta che Glynis deve sostenere con se stessa. Trasformata in un
vampiro contro la sua volontà, la protagonista dovrà in qualche modo adattarsi
alla sua nuova condizione. Se da viva era a suo modo schiava delle regole
rigide dettate dalla società, da morta si ritrova ancora una volta schiava
delle regole rigide dettate dal suo Creatore, il conte Dracula.
Francamente ho apprezzato
tantissimo lo stile della Frater e la sua capacità di mostrarci l’evoluzione
dei singoli personaggi. Glynis da ragazza giovane e piuttosto ingenua, diverrà
una donna/vampiro forte e costretta a fare scelte dolorose.
Il mondo delineato da
Rhiannon Frater non è diviso in buoni e cattivi, in bianco e nero. Le sfumature
sono infinite e tutti i protagonisti di questo splendido romanzo lo sperimenteranno
sulla propria pelle.
The Tale of the Vampire
Bride è sostanzialmente diviso in due parti: la prima, (che a qualche lettore è
apparsa troppo lunga e dal ritmo piuttosto lento), in cui Glynis deve adattarsi
alla nuova vita nel castello diroccato tra le montagne e la seconda parte,
decisamente più dinamica e ricca di colpi di scena, in cui Glynis e Vlad si
spostano a Buda e vivono nella lussuosa villa del conte.
Tutto il romanzo si basa
su un subdolo piano che verrà rivelato solo a fine romanzo e che personalmente
mi ha lasciata di stucco. Ho letteralmente detestato Vlad per tutto il libro e
alla fine mi sono ritrovata a provare per lui sentimenti così contrastanti che
mi hanno mandata in completa confusione. Sentirgli dire «Ti amo» giuro che è stato assolutamente
scioccante.
Non c’è niente di buono
in Vlad. Non è un bad boy sexy e segretamente bisognoso d’amore, eppure… eppure
quando arriverete alla fine tutto l’odio e il disprezzo che avrete provato per
lui verrà rimesso in gioco e come Glynis vi troverete a tentennare.
Se devo fare un appunto
all’autrice sta nel fatto che quello che doveva essere il coprotagonista
maschile, ovvero il misterioso Ignatius, è una pallida ombra a confronto di
Vlad.
Non voglio anticiparvi
nulla, però Glynis a Buda s’innamorerà di un altro vampiro e francamente questa
è la parte che ho trovato più insipida. É tutto
troppo affrettato, poco curato, rispetto a come è stato trattato il rapporto
Glynis/Vlad. Se l’intento della Frater era quello di farci sospirare per
Ignatius, beh con me non c’è riuscita.
Ad ogni modo questo romanzo è davvero
molto particolare. Lo consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere e anche
a chi ama le storie d’amore decisamente poco romantiche.
Giudizio complessivo: molto
bello.
RECENSIONE A CURA
MISST
misst.books@gmail.com
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