11 nov 2015

RECENSIONE: - TEARS OF TESS - PEPPER WINTERS


TEARS OF TESS
auto-pubblicato
Pagine 382
auto-conclusivo ma parte di una serie intitolata Monster in the dark e composta da altri 2 volumi

Ho letto molti libri : biografie, saggi e romanzi di tutti i tipi.
Ho letto libri che mi hanno emozionata, commossa, divertita, delusa, annoiata. Ci sono libri in cui mi sono identificata con i protagonisti e libri in cui questo non è avvenuto. Ci sono romanzi che mi hanno tenuta col fiato sospeso e altri che ho lasciato a metà. Ci sono romanzi che mi hanno terrorizzata.
Nessuna lettura, però, può essere paragonata a quello che ho provato leggendo Tears of Tess.
Sinceramente la scrittura è valida anche se non sempre impeccabile. La storia è interessante eppure non così innovativa e un paio di passaggi non mi hanno convinta del tutto.
Allora cos’è che mi ha letteralmente catapultata nella mente di Tess Snow, facendomi provare ciò che provava lei? Confondendomi, spaventandomi, catapultandomi in un corpo e in una mente che in fin dei conti non mi appartengono? Francamente ancora non so rispondere a questa domanda.
Il romanzo è scritto tutto in prima persona e questo è il suo primo vero punto di forza, anche se ve ne renderete conto solo alla fine.
La protagonista è una tranquilla ragazza australiana. Sta per laurearsi, ha un gruppo di amiche affettuose e convive con Brax, un giovane molto dolce che la considera una specie di principessa da proteggere e venerare. Tess  è una ragazza giovane e un po’ insicura, sente di amare in modo sincero il suo fidanzato e, al tempo stesso, vorrebbe sperimentare quella passione, quei brividi, di cui ha sentito parlare e che con Brax non ha mai provato. Ha ventidue anni, Brax è stato il suo primo ragazzo e il fatto che la protagonista per una volta non sia una vergine sprovveduta me l’ha resa subito simpatica.
Un giorno, durante un viaggio in Messico con il fidanzato, viene rapita da un gruppo di uomini per essere a sua volta venduta a ricconi senza scrupoli. Da qui comincia il viaggio di Tess, viaggio principalmente emotivo attraverso se stessa, le sue paure, ma anche la sua forza.
Ciò che ho apprezzato più di tutto è stata proprio l’abilità dell’autrice di farti immergere nelle emozioni di Tess. La protagonista non sa dove si trova, non sa cosa le riserva il futuro, non conosce il nome dei suoi rapitori né le loro intenzioni. Il lettore si ritrova, proprio come Tess, a chiedersi «Oddio e adesso cosa accadrà? La violenteranno, la picchieranno, la uccideranno per vendere i suoi organi?»
La scrittura calca in maniera a mio giudizio eccellente proprio su questo senso di attesa e sospensione. É la prima volta che il mio livello di adrenalina si è mantenuto costantemente alto durante tutta la lettura del romanzo. I colpi di scena sono continui, persino i momenti di tenerezza ti tengono col fiato sospeso perché temi che, da un momento all’altro, accada qualcosa che non ti aspetti.
Come la protagonista finisci con il chiuderti a riccio per parare i colpi che pensi arriveranno e come la protagonista resterai sorpresa per quanto invece il futuro ti riserverà.
Non posso negare che questo romanzo non sia una lettura per tutti.
Ci sono scene molto violente, raccontate senza alcun compiacimento ma anche con spietata lucidità. Tess viene picchiata brutalmente tutte le volte che osa ribellarsi. Viene trattata come un oggetto da vendere e non come un essere umano. Per questo motivo chi si approccia a questo romanzo deve essere a conoscenza che l’esperienza che vivrà potrà rivelarsi catartica, ma potrebbe anche spezzarlo in maniera dolorosa. La violenza è una componente della nostra società che purtroppo non possiamo negare. Ogni giorno ci sono persone che vengono rapite, rese schiave, sottomesse fisicamente e psicologicamente. La reazione, però, a tutto questo è individuale. C’è chi si spezza e chi si indurisce. Tess non si spezzerà, ma voi lettori potreste non essere altrettanto forti.
Preciso subito che detesto qualunque romanzo che faccia passare la violenza sulle donne come qualcosa di accettabile, perciò mi sembra giusto dire che non è questo il caso. Tess, infatti, detesta ciò che le viene fatto, si oppone in tutti i modi e soprattutto medita vendetta. Ciò nonostante scoprirà che la sessualità, il piacere, varia da individuo a individuo. Ciò che può eccitare una persona può essere riprovevole per un’altra.
Tess, dopo aver trascorso qualche giorno di prigionia in Messico, viene venduta a un ricco imprenditore francese. La ragazza che è stata picchiata e aggredita, trattata come una merce e non come un individuo, non getta la spugna. Nonostante la situazione oggettivamente terrificante, decide di non arrendersi, di non mostrarsi remissiva e obbediente. Si ripromette di cercare di fuggire a quello che immagina essere un aguzzino e di tornare al suo vero amore e alla sua vita tranquilla in Australia.
Tess fa capire subito al suo nuovo “proprietario” di che pasta è fatta e lo fa nel modo più astuto possibile. Se nulla le appartiene, neppure il suo corpo. Se è solo un numero, una schiava come tante altre, marchiata con un codice a barre e con un microchip sottopelle, allora l’unica cosa che può tenere per sé e che proteggerà con le unghie e con i denti è la sua identità. Ciò che era prima.
Tess si rifiuta di dire il suo nome al nuovo acquirente, tale Q. Mercier. Si rifiuta di rivelare qualunque informazione riguardi la sua vita passata.
Oggettivamente il signor Mercier non è ciò che Tess si aspettava. Non è un vecchio pervertito, ma un giovane dall’aspetto inquietante e dai modi ancor più inquietanti.
La protagonista si aspettava di essere ancora picchiata, magari violentata invece Q sembra irritato dai lividi che le vede sul corpo. Le compra vestiti di ottima fattura e tutt’altro che volgari. Le offre una stanza luminosa e gradevole. Le permette di trascorrere in pace le sue giornate. Eppure… eppure le mette una cavigliera per controllare i suoi spostamenti. Le impedisce di uscire all’esterno della villa. La invita a non parlare con la servitù. La chiama “Schiava”.
Tess non si fida di quest’uomo, un uomo che sembra comportarsi in modo cortese ma al tempo stesso percepisce come qualcuno che tenga a bada un lato violento e oscuro.
Soprattutto inizia a non fidarsi più di se stessa. Il suo corpo la tradisce perché, suo malgrado, ogni volta che nella stanza è presente Q lei se ne sente attratta e questa attrazione la inquieta. Tess ama Brax. Vuole recuperare la vita perduta. Vuol tornare alla normalità. Fino a poche settimane prima aveva cercato di provocare il suo fidanzato con completini intimi molto sexy e adesso desidererebbe solo nascondersi dentro un sacco di Yuta.
Questo è proprio ciò che ho gradito di più del romanzo. La lotta interiore della protagonista. Il suo sentirsi combattuta tra desideri che razionalmente rifiuta e una volontà di fuga che talvolta vacilla.
Eppure Tess riuscirà a fuggire e scoprirà che il male talvolta ha l’aspetto di una brava persona e Q Mercier forse non è proprio il mostro che sembra essere.
Non voglio raccontarvi di più perché vi priverei del piacere di perdervi nelle pagine di questo romanzo. Di scoprire un uomo davvero molto particolare come Q e di esplorare una parte di voi stesse che forse non conoscete. Posso solo dire che se questo è il Dark Romance allora mi piace moltissimo.

Giudizio complessivo: bellissimo.
RECENSIONE A CURA DI
MISST
misst.books@gmail.com

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