Cieli di Cornovaglia
Julia Quinn
Mondadori
2010
Lei è Henrietta Barrett, irriverente e sfacciata, indossa pantaloni anziché abiti eleganti, si fa chiamare Henry ed è cresciuta in una tenuta della Cornovaglia. Lui è William Dunford, il più sfuggente scapolo di Londra, e ha appena ereditato il titolo di lord e una tenuta in Cornovaglia… Il loro primo incontro fa scintille: sebbene lui voglia solo visitare la proprietà per non tornarci più, lei fa di tutto per toglierselo dai piedi. Ma ottiene l’effetto contrario, perché William, abituato alle moine delle dame di città, si ritrova irrimediabilmente attratto da tanta naturalezza.
Cieli di Cornovaglia è il terzo volume della trilogia Blydon e vede protagonisti Henry (Henrietta) Barrett e William Dunford che ha appena eredito un titolo e la tenuta in Cornovaglia dove vive la donna. Da quando era adolescente Henry si è sempre occupata della tenuta, comportandosi da maschiaccio e sporcandosi le mani in prima persona. Quando scopre che sta per arrivare il nuovo padrone e che rischia di perdere la possibilità di occuparsi della tenuta decide di far sloggiare al più presto possibile l'uomo. I guai iniziano quando invece di ritrovarsi con un vecchio da abbindolare come i passati proprietari, si ritrova un uomo giovane e affascinate.
Era da un po' di tempo che non leggevo un romanzo di Julia Quinn, di solito le sue storie sono divertenti e frizzanti ma stavolta qualcosa non ha funzionato.
Henry è una ragazza irriverente, sfacciata, indipendente e spontanea mentre Dunford è un uomo di città restio ad innamorarsi. Entrambi i personaggi anche se interessanti non mi hanno completamente conquistata. Mi aspettavo un protagonista con un po' più di carisma e una protagonista femminile un po' meno incoerente (Se all'inzio del libro viene presentata come una donna schietta e diretta non è possibile che nell'ultima parte si trasformi nell'esatto opposto).
La trama in sé non presenta svolti impreviste, inizia molto bene ma poi il romanzo risulta un tantino noioso e lento. I dialoghi invece sono ben ritmati.
Carino ma ha scritto decisamente di meglio quest'autrice.
Era da un po' di tempo che non leggevo un romanzo di Julia Quinn, di solito le sue storie sono divertenti e frizzanti ma stavolta qualcosa non ha funzionato.
Henry è una ragazza irriverente, sfacciata, indipendente e spontanea mentre Dunford è un uomo di città restio ad innamorarsi. Entrambi i personaggi anche se interessanti non mi hanno completamente conquistata. Mi aspettavo un protagonista con un po' più di carisma e una protagonista femminile un po' meno incoerente (Se all'inzio del libro viene presentata come una donna schietta e diretta non è possibile che nell'ultima parte si trasformi nell'esatto opposto).
La trama in sé non presenta svolti impreviste, inizia molto bene ma poi il romanzo risulta un tantino noioso e lento. I dialoghi invece sono ben ritmati.
Carino ma ha scritto decisamente di meglio quest'autrice.
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