6 mag 2021

RECENSIONE: - UN UOMO DA CONQUISTARE - JULIA QUINN

 


UN UOMO DA CONQUISTARE
Julia Quinn
Mondadori

Colin Bridgerton è l'uomo più affascinante di Londra, lo sanno tutti. Penelope Featherington adora da sempre il fratello della sua migliore amica, e dopo una vita passata a osservarlo pensa di sapere tutto di lui. Fino a quando non scopre il suo più profondo segreto, e si accorge di non conoscerlo affatto. Ma anche Penelope nasconde un segreto, e per Colin svelarlo sarà la sfida più intrigante.

Un uomo da conquistare è il quarto volume della serie Historical Romance Bridgerton, chiamata così perché i protagonisti sono i membri dell'omonima famiglia. I volumi possono essere letti anche singolarmente ma è preferibile leggerli nel loro ordine perché sono perché faranno la comparsa anche gli altri membri della famiglia.
È passato qualche anno rispetto ai volumi precedenti, Penelope è ormai considerata una zitella ma continua ad amare il suo Colin, che invece ha continuato ad andarsene in giro per il mondo. Però Colin è tornato e sembra destinato a rimanere per qualche mese a Londra.
L’idea che stava alla base del romanzo era intrigante e mi piaceva, purtroppo la resa non mi è stata all’altezza delle aspettative. L’avevo letto anni fa, e ascoltarlo a distanza di qualche anno non mi ha fatto cambiare idea.
Iniziamo con i personaggi. Penelope è una donna in gamba, intelligente e a un certo punto si rende conto di aver idealizzato Colin. Ha persino pensato di sposare un altro se solo glielo avessero proposto. Lei mi è piaciuta (nonostante sia disposta a perdonare tutto), il problema è Colin che si fa davvero fatica a riconoscere. Capisco che, forse, non poteva essere il tipo scanzonato degli anni giovanili ma è cambiato troppo e in un modo che non ti aspetti. È una persona che ha viaggiato tanto, non può essere tornato a Londra viziato, invidioso e che si piange continuamente addosso perché non ha uno scopo nella vita contrariamente ai suoi fratelli (Anthony ha il patrimonio da gestire e Benedict è diventato un pittore).
Quest’ultimo aspetto ricalca in qualche modo la storia di Benedict, anche lui insoddisfatto della vita e la futura compagna a elencare che come uomini e come Bridgerton potrebbero fare quello che vogliono e lamentarsi non serve a niente.
Non aiuta nemmeno la trama e lo stile, ho avuto spesso la tentazione di saltare pagine e pagine per arrivare alla fine perché non succede niente di particolarmente coinvolgente e anche l’interazione tra i due dopo un po’ perde di brio.
Anche la questione di Lady Whistledown è stata sfruttata male. Spero che la serie TV (se arriverà a raccontare la loro storia) sappia fare di meglio.

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