4 ago 2024

RECENSIONE: - LA DONNA IN NERO - SUSAN HILL

 


LA DONNA IN NERO
Susan Hill
Mondadori

ARTHUR KIPPS, GIOVANE AVVOCATO londinese, viene incaricato di gestire l'eredità e presenziare al funerale della signora Alice Drablow, l'unica abitante di Eel Marsh House. L'antica dimora si erge in fondo a un sentiero percorribile solo con la bassa marea, immersa nella nebbia e nel mistero; ma ciò non basta a spaventare Arthur. È solo quando al funerale scorge una giovane donna vestita di nero che un sottile senso di inquietudine inizia a pervaderlo. Una sensazione che diventa via via più pressante quando, a Eel Marsh House, Arthur rivede l'apparizione, mentre gli abitanti del luogo si mostrano sempre più reticenti a parlare di quella figura misteriosa, e dei suoi veri scopi. Nonostante questi oscuri presentimenti, Arthur decide di portare a termine il suo incarico e, per mettere ordine tra i documenti di Alice, trascorre la notte nella casa. Una decisione di cui presto si pentirà.

La donna in nero è un romanzo gotico che inizialmente era nato come storia autoconclusiva ma, a quanto pare, visto il successo un altro scrittore (in accordo con l’autrice) ne ha realizzato una sorta di sequel (protagonisti diversi, stessa casa e donna in nero). Esistono anche i film tratti dai due libri.
La vicenda racconta la storia di un giovane avvocato che viene incaricato dal suo capo a presenziare al funerale di una cliente e poi di occuparsi dei suoi documenti privati. Documenti che si trovano in una casa circondata da una palude e che si può raggiungere solo quando c’è bassa marea. Sembra un incarico come tanti, finché l’avvocato non vede la donna in nero durante il funerale…
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1983 e probabilmente si fanno sentire tutti quegli anni. Anzi lo stile nella narrazione ricorda uno stile ancora più “vecchio” che può piacere o meno. A me, non dava fastidio. Nonostante sia prolisso, l’ho trovato scorrevole (anche grazie alla brevità del testo). Purtroppo la storia è decisamente povera, troppo semplice e scontata.
Inoltre, mi aspettavo qualcosa di più inquietante, invece ho dormito sonni tranquilli. L’unico momento in cui mi sono sentita veramente partecipe è stata la scena della palude con Spider, il cagnolino.
Ho provato ad ascoltare il romanzo di notte per immergermi di più nell’atmosfera ma niente da fare.
Probabilmente è una storia adatta soprattutto a chi si avvicina al genere per la prima volta.

Nessun commento:

Posta un commento

Norme Privacy