4 ago 2024

RECENSIONE: - IL COMMISSARIO MAUGERI E IL FANTASMA DI VIA ARIOSTO - FULVIO CAPEZZUOLI

 

IL COMMISSARIO MAUGERI E IL FANTASMA DI VIA ARIOSTO
Fulvio Capezzuoli
Todaro Editore

Una vecchia signora, una villa Liberty, un omicidio e… un presunto fantasma. Tanto basta per dare l’avvio alla quarta indagine del commissario Maugeri.Il nostro investigatore però non prende minimamente in considerazione la possibilità di eventi paranormali, neanche quando tutti gli indizi di colpevolezza sembrano condurre a un uomo giustiziato da oltre 10 anni. Sarà lui ad aver ragione o, alla fine, si convincerà che gli spiriti maligni in realtà esistono?Una Milano autunnale fa da sfondo a questo romanzo, ambientato nel secondo dopoguerra, un periodo in cui molte ferite del conflitto non sono ancora rimarginate.

Il Commissario Maugeri e il fantasma di Via Ariosto è il quarto volume della serie storica mistery che ha per protagonista l’omonimo commissario. Ogni volume può essere letto singolarmente ma per conoscere meglio la figura del commissario e i suoi colleghi, andrebbero letti nel loro ordine.
La storia raccontata attraverso il punto di vista dello stesso Maugeri è ambientata a Milano nel secondo dopoguerra (più precisamente Ottobre 1948) e tutto inizia quando viene incaricato dal suo superiore di recarsi presso un palazzo signorile per scoprire l’origine di strani rumori che avvertono gli inquilini. Qualcuno vorrebbe far credere che si tratti di un fantasma ma in realtà…
Primo libro che leggo di quest’autore e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Ammetto di non amare molto l’ambientazione italiana del dopoguerra, invece, in questo caso l’ho davvero apprezzata perché l’autore riesce a mescolare bene fatti storici e un bel mistero da risolvere.
Inoltre, ha uno stile molto scorrevole e senza troppi fronzoli (i capitoli sono brevi, è ricco di dialoghi e le descrizioni degli ambienti ridotte al minimo). Il libro non è troppo lungo, è coinvolgente e con una trama ben pensata.
Il personaggio di Maugeri mi piace ma so davvero poco di lui perché non ho ancora letto i precedenti (dovrò recuperare). È umano ma anche razionale, pratico, intelligente, ironico e deciso. Ha una moglie e un figlio piccolo.
Consigliato, se cercate un giallo storico vecchio stampo.
Audiobook ascoltato su Audible.

RECENSIONE: - LA DONNA IN NERO - SUSAN HILL

 


LA DONNA IN NERO
Susan Hill
Mondadori

ARTHUR KIPPS, GIOVANE AVVOCATO londinese, viene incaricato di gestire l'eredità e presenziare al funerale della signora Alice Drablow, l'unica abitante di Eel Marsh House. L'antica dimora si erge in fondo a un sentiero percorribile solo con la bassa marea, immersa nella nebbia e nel mistero; ma ciò non basta a spaventare Arthur. È solo quando al funerale scorge una giovane donna vestita di nero che un sottile senso di inquietudine inizia a pervaderlo. Una sensazione che diventa via via più pressante quando, a Eel Marsh House, Arthur rivede l'apparizione, mentre gli abitanti del luogo si mostrano sempre più reticenti a parlare di quella figura misteriosa, e dei suoi veri scopi. Nonostante questi oscuri presentimenti, Arthur decide di portare a termine il suo incarico e, per mettere ordine tra i documenti di Alice, trascorre la notte nella casa. Una decisione di cui presto si pentirà.

La donna in nero è un romanzo gotico che inizialmente era nato come storia autoconclusiva ma, a quanto pare, visto il successo un altro scrittore (in accordo con l’autrice) ne ha realizzato una sorta di sequel (protagonisti diversi, stessa casa e donna in nero). Esistono anche i film tratti dai due libri.
La vicenda racconta la storia di un giovane avvocato che viene incaricato dal suo capo a presenziare al funerale di una cliente e poi di occuparsi dei suoi documenti privati. Documenti che si trovano in una casa circondata da una palude e che si può raggiungere solo quando c’è bassa marea. Sembra un incarico come tanti, finché l’avvocato non vede la donna in nero durante il funerale…
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1983 e probabilmente si fanno sentire tutti quegli anni. Anzi lo stile nella narrazione ricorda uno stile ancora più “vecchio” che può piacere o meno. A me, non dava fastidio. Nonostante sia prolisso, l’ho trovato scorrevole (anche grazie alla brevità del testo). Purtroppo la storia è decisamente povera, troppo semplice e scontata.
Inoltre, mi aspettavo qualcosa di più inquietante, invece ho dormito sonni tranquilli. L’unico momento in cui mi sono sentita veramente partecipe è stata la scena della palude con Spider, il cagnolino.
Ho provato ad ascoltare il romanzo di notte per immergermi di più nell’atmosfera ma niente da fare.
Probabilmente è una storia adatta soprattutto a chi si avvicina al genere per la prima volta.