“Ascoltai il silenzio
del suo respiro. Si era addormentata. Era davvero bella. E io ero senza fiato.
Avrei voluto che un angelo ci fotografasse in quell’istante fissando quella
preziosa immagine di noi due per sempre. Perché era proprio così, e per sempre,
che avrei ricordato quel meraviglioso e romantico momento”.
Ciao a tutti voi, sono Renato Gadaleta, autore del romanzo (è un paranormal romance)
“Melissa, una
storia d’amore”, edito dalla NeP edizioni di Roma. Sono nato a Bari e vivo
a Bari. Insegno Scienze Motorie e Sportive a scuola da oltre trent’anni e ho un
vissuto sportivo alle spalle. Sono anche un appassionato di subacquea, tant’è
che parte delle mie esperienze subacquee le ho riportate nel mio romanzo.
Durante una immersione in
notturna nei pressi della mia bella costa pugliese, illuminai con la torcia una
medusa. Mi apparve nel buio all’improvviso a mezz’acqua come uno spettro o come
un angelo etereo. Fluttuava silenziosa ed elegante, contraendo la sua ombrella
a forma di cupola trasparente, trascinando i suoi lunghi tentacoli che
sembravano danzare liberi nell’acqua. Una creatura affascinante e misteriosa
che mi ha sempre stregato sin da bambino. Sarà stata l’atmosfera (c’era un
silenzio quasi mistico tutto intorno e la luna di plenilunio illuminava la
superficie del mare col suo nastro d’argento) ma fu proprio in quel momento che
mi venne l’idea di scrivere una storia romantica tra un umano e una medusa che,
come per magia, si trasforma in una bellissima ragazza per poter camminare
sulla terra ferma. Ci sono decine di libri che parlano di amori tra umani e
sirene, vampiri, streghe e angeli caduti, quindi perché non una medusa? Così è
nato questo romanzo, una favola moderna e romantica tra Renato e Melissa, che
in una notte d’estate si conoscono sugli scogli bagnati dal bel mare pugliese.
Nascerà un forte sentimento che pian piano diventa amore per sempre e li
porterà a perdersi nell’incanto delle notti d’estate, assieme ai loro sogni,
alle loro speranze e al desiderio di vivere un grande amore che faccia battere
all’impazzata il cuore.
Amando profondamente la
mia terra, la Puglia, ho descritto il bellissimo borgo marinaro dove vive il
protagonista, le “Case Bianche” dei pescatori che si trovano a un passo dagli
scogli bagnati dal mare, l’hotel affacciato sul mare dove il protagonista
lavora come bagnino, l’intenso odore di salsedine, la magnifica costa rocciosa
disseminata di grotte marine semisommerse, le stupende calette sabbiose, i
profumi inebrianti e mangerecci provenienti dai ristorantini tipici che
preparano bontà della cucina regionale, e per finire ho decantato i maestosi ulivi
secolari sparsi nelle campagne, orgoglio pugliese. Hanno il tronco nodoso e
contorto quasi su se stessi e sono delle vere opere d’arte della Natura,
spettacolari. Rappresentano l’emblema della mia Puglia.
Ma vediamo la storia in
breve.
Renato è un diciasettenne
che abita in un bellissimo borgo di mare della Puglia, vive con la nonna, gioca
a pallavolo nella squadra della scuola, guadagna qualcosa facendo diversi
lavoretti e la sera pesca granchi. Una notte di inizio estate, durante la quale
i granchi si sono rifugiati nelle loro tane, conosce Melissa, una splendida
ragazza che cammina tutta sola sugli scogli difronte a casa sua. Ma lei non è
quello che dice di essere. È qualcosa di altro, di diverso, di inconciliabile
con Renato e il suo mondo...
In questo romanzo
descrivo l’amore forte, puro, sincero, tipico di due adolescenti che si giurano
amore eterno. È quell’amore adolescenziale che, anche se finisce, resta nel
cuore e nei ricordi per sempre. Non morirà mai!
È una favola moderna, e
come tutte le favole anche qui ci sono i cattivi, quelli che vogliono
distruggere i nostri sogni. E sono quelli che sicuramente il lettore odierà per
tifare per i due giovani protagonisti. Vi verrà voglia di tirare qualche
salutare pugno in faccia!
Questo romanzo è dedicato
a tutti i romantici e ai sognatori, quelli a cui piace volare con la fantasia
insieme a un pizzico di magia. Ne rimarrete incantati, stregati dall’atmosfera
“magica” dei luoghi e dei personaggi. Vi farà sognare ed emozionare.
Coraggio, fatevi travolgere da questa bella storia romantica, sarete trasportati sugli scogli bagnati dal bellissimo mare della Puglia divenendone parte e assaporerete ogni momento descritto insieme a Renato e Melissa.
Ho buttato un sassolino nello stagno… e resto a guardare le onde concentriche che si propagano sempre più grandi per andare a finire chissà dove. Per il momento non posso far altro che aspettare, aspettare voi, lettrici romantiche, che magari, in una serata tranquilla con la luna di plenilunio che vi illumina la stanza, lo possiate leggere e apprezzare. Vi rimarrà nel cuore… e non vi deluderà.
Da “Melissa, una
storia d’amore”, estratto dal capitolo 6 - Arriva “lei”.
“Notte fonda. Calma
assoluta. Neanche una bava di vento. Silenzio ovunque. Il mare fermo e liscio
come l’olio. La luna nel suo magico splendore, vi si specchiava bella, nitida e
luminosa come non mai, tracciando sulla superficie dell’acqua un’irregolare lunga
e larga linea d’argento che sembrava non avere mai fine. In lontananza, sulla
costa, a diversi chilometri di distanza si vedeva il rassicurante fascio di
luce roteante del faro che illuminava a tratti l’oscurità di un orizzonte
indefinito. Tra gli scogli, e sotto di essi, una blanda risacca faceva
intendere che il mare non dorme mai, ma respira.
A un tratto, una luce
bianca-verdastra si accese nel mare, verso la superficie e dopo un attimo si
spense. A circa cinquanta metri dalla battigia di uno stabilimento balneare
qualcosa si mosse nella semioscurità, facendo capolino appena sopra il pelo
dell’acqua. Sembrava un angelo etereo e avanzava silenzioso ed elegante
rasentando il fondale che man mano diveniva sempre più basso, contraendo
ritmicamente l’ampia ombrella a forma di cupola trasparente. Dal centro del suo
corpo dipartiva un fitto groviglio di mollicci e nastriformi quanto inquietanti
tentacoli che parevano lunghi coriandoli, ma dalla spessa consistenza della
gelatina traslucida. Parevano danzare liberi nell’acqua al suono di una musica
che non c’era. Imbattersi per caso in lei, nell’oscurità del mare, avrebbe
fatto rizzare i capelli dallo spavento a chiunque.
Man mano che la misteriosa
creatura solitaria si dirigeva dove l’acqua era poco profonda, i granchi sulla
battigia e tutti quelli che si trovavano sotto e sopra gli scogli schizzavano
via, rifugiandosi nelle fessure e sotto le pietre. Sapevano che quando lei era
a caccia, non perdonava. Al suo passaggio, alcuni grossi polpi si ritirarono
all’interno delle loro tane, barricando l’entrata con dei sassolini. I pesci
nelle vicinanze fuggirono impauriti. Tutte le creature del mare, al suo
passaggio, si fermarono trattenendo il respiro.
Ma quella notte “lei” non
era a caccia. Ritrasse i lucidi tentacoli nella sua ombrella, che smise di
pulsare. Tutto diventò un unico corpo molle, informe e ammassato che, senza più
propulsione, discese a picco adagiandosi sul fondale roccioso e poco profondo.
Rimase così, inanimata per qualche minuto a dondolare accartocciata e
sballottata dalla leggera corrente. Sembrava fatta di cellophane riempito
d’acqua. Poi, pian piano, come se qualcuno la stesse plasmando, si allungò
acquisendo una consistenza più corposa. Perse la formidabile trasparenza
assumendo una colorazione bianco-lattiginosa che poi man mano divenne più scura
e distinguibile, assumendo come per magia, un aspetto ben diverso da quello
precedente…”.
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