22 mag 2016

RECENSIONE: - MORTE SOTTO SPIRITO - BRIGITTE GLASER


MORTE SOTTO SPIRITO
Brigitte Glaser
2016
 
 Rientrata a casa per assistere la madre con una gamba rotta, Katharina Schweitzer si ritrova suo malgrado ai fornelli della locanda di famiglia nella Foresta Nera. Nel frattempo nella valle infuria la protesta contro una pista di sci poco ecologica. Quando l'ambientalista Konrad Hils viene ritrovato morto, Katharina, pungolata dall'immancabile amica Adela, metterà da parte il grembiule e con la sua Panda scoppiettante andrà a caccia dei colpevoli. 
 
Morte sotto spirito è il secondo volume della serie gialla con protagonista Katharina Schweitzer, una chef della Foresta nera che si ritrova senza volerlo ad investigare su casi di omicidio. Tra ricette, indizi e un grande amore per la cucina, alla fine la nostra protagonista risolve il mistero.
Le vicende sono raccontate in prima persona da Katharina e prendono il via dopo quello che è accaduto nel volume precedente (l'autrice svela a grandi linee cosa vi siete persi se non lo avete ancora letto). Katharina ha lasciato Colonia e ora si ritrova a dover gestire la locanda dei genitori perché la madre ha avuto un piccolo incidente. Durante il suo soggiorno, viene assassinato Konrad Hils, il rappresentante di un comitato contro una pista da sci indoor.
Naturalmente la nostra protagonista non sarà sola in questa indagine ma avrà accanto la sua amica Adela (anche lei apparsa nel volume precedente) un'ostetrica in pensione con il pallino per le indagini (un personaggio davvero singolare e simpatico).
Katharina è una donna che sa quello che vuole, è una rossa dai capelli ricci con un fisico formoso e la pelle chiarissima. Ama viaggiare e cucinare ma non ha alcuna intenzione di gestire la locanda di famiglia. E' coraggiosa e vuole avere successo.
Idea originale quella della cuoca detective, scrittura abbastanza scorrevole (l'autrice si perde in troppi dettagli qualche volta), una protagonista per la quale è facile provare empatia, una trama coinvolgente e un pizzico di umorismo che non guasta. 
Idea carina quella di pubblicare alla fine del libro, alcune ricette della Foresta nera. Purtroppo non potrò fare uso perché sono una frana in cucina.
Lettura piacevole.     

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